“Chiediamo al Governo italiano e ai governi dei paesi della UE di rivedere ed eventualmente rimodulare i fondi all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), di intervenire per ristrutturarne l’organizzazione riformulando la missione e gli obiettivi originali che oggi sono disattesi, e snellendo l’apparato burocratico, di rendere i processi decisionali trasparenti e i dipendenti responsabili delle loro decisioni e azioni, di favorire scelte che promuovono il metodo scientifico e la libera scelta dei cittadini.”
Inizia così la lettera inviata oggi da Competere.Eu al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ai membri del Governo e ai parlamentari italiani nell’ambito del programma di attività messo in campo dal think tank per affrontare le sfide legate al Coronavirus.
“L’Organizzazione Mondiale della Sanità- spiega il Presidente di Competere.Eu Pietro Paganini- sta tradendo la sua missione e la fiducia dei cittadini. Invece di contrastare le emergenze sanitarie e accrescere i livelli base di tutela della salute, si è evoluta in una corporazione ideologica che pretende di guidare le sorti di noi cittadini attraverso processi decisionali non trasparenti che rispondono a compromessi spesso torbidi.
L’OMS dichiara un budget annuale superiore ai 4,4 miliardi di dollari ai quali vanno aggiunti fondi flessibili per ulteriori 1,5 miliardi di dollari. L’Italia è 7° per contributi versati, dietro a USA, Cina, Giappone, Germania, Regno Unito, e Francia. Ma come vengono spesi i nostri soldi?
Molto male. Il 53% dei contributi cosiddetti “obbligatori” è dedicato al personale e alle spese ad esso connesse che comprendono soprattutto voli aerei e pernottamenti in giro per il mondo, a seconda ovviamente delle missioni. Per i contributi “volontari”, che coinvolgono l’Italia, la percentuale di budget destinata allo staff e all’amministrazione sale addirittura al 71%. Alle attività pratiche, quelle che risolvono problemi, restano le briciole (solo 29%). Come confermato da membri della stessa amministrazione dell’OMS, questi budget si traducono spesso, in viaggi costosi e conferenze che si organizzano presso lussuosi resort esotici.
Già in passato- conclude Paganini- abbiamo denunciato il comportamento dell’OMS. Abbiamo segnalato la scarsa trasparenza dei processi decisionali e l’approccio unicamente ideologico il cui obiettivo non è quello di garantire a noi cittadini il metodo e gli strumenti per compiere scelte libere e consapevoli, ma di imporre uno stile di vita. “
“L’Italia e gli altri paesi della UE- dichiara il segretario generale Roberto Race- devono chiedere all’OMS maggiore trasparenza nei processi decisionali e maggiore responsabilità per le conseguenze che tale decisioni possono avere su noi cittadini.
Le criticità sono evidenti.
Oggi i processi decisionali e gestionali dell’OMS non sono soggetti a controllo diretto da parte dei Governi e cittadini contribuenti. Molte iniziative sono frutto di compromessi politici che poco hanno a che vedere con la reale missione dell’organizzazione;
La gestione dell’emergenza Covid-19 ha fatto emergere comportamenti, atteggiamenti e pratiche torbide da parte dell’OMS e del suo esecutivo. Durante le fasi iniziali di incertezza l’OMS ha fallito la fase di prevenzione e contenimento. Non ha fornito alcun indirizzo chiaro e preciso ai Paesi che, visti anche i contatti con le fonti dei focolai e l’Italia è uno di questi, potevano essere più a rischio. In seguito, ha tardato a dichiarare la situazione di emergenza anche quando l’avanzare della malattia era sotto gli occhi di tutti e la sua pericolosità nota.
I risultati, soprattutto socio-economici, sono evidenti e ci stiamo preparando ad una delle maggiori crisi economiche degli ultimi 100 anni;
La gestione dei fondi ricevuti dall’OMS è poco trasparente e lascia molti dubbi. Ad esempio, per ogni unità di personale impiegata vengono spesi 28mila e 500 euro all’anno per coprire le spese di viaggio. È più o meno il PIL pro capite di Paesi come Spagna e Italia.”
“Molte campagne promosse dall’OMS- conclude il direttore generale Giacomo Bandini- non portano alcun beneficio alla salute dei cittadini ma danneggiano l’economia e contraddicono i Sustainable Development Goal (SDGs) dell’ONU. Competere.Eu ha richiamato l’attenzione del Governo italiano e della Commissione europea sull’accanimento ideologico dell’OMS contro lo zucchero segnalando che le politiche liberticide promosse non solo non risolvono il problema dell’obesità ma lo peggiorano; sulla lunga tradizione di posizioni e politiche ostili alla tutela della proprietà intellettuale che hanno danneggiato interi settori industriali come quello del farmaco, che in Italia sono tra i maggiori contributori al PIL, e milioni di cittadini che senza queste scelte scellerate avrebbero ricevuto più rapidamente farmaci, vaccini e terapie efficaci e innovative.
L’OMS non ammette il dissenso o le critiche. Abbiamo assistito negli anni a comportamenti deplorevoli da parte dello staff dell’organizzazione e anche de vertici. Il caso più eclatante riguarda le ultime edizioni della FCTC (Framework Convention on Tobacco Control). Giornalisti, rappresentanti delle associazioni e del terzo settore, e rappresentanti delle aziende sono stati cacciati violentemente, con l’abuso della forza pubblica, dai luoghi del dibattito che dovrebbero essere invece sempre aperti al confronto tra le parti coinvolte e interessate.
Perché i cittadini italiani che oggi sono chiamati a un ulteriore sacrificio devono continuare a finanziare un’organizzazione che ha tradito la sua missione, non accetta la responsabilizzazione delle sue decisioni, mentre si avvale di burocrati che utilizzano i nostri fondi, ma sono privi di accountability?”
Segue il profilo di Competere.Eu.
Competere.Eu (www.competere.eu)
Competere è un think tank indipendente nato per elaborare e implementare politiche per l’innovazione e lo sviluppo sostenibile ed essere di supporto alla politica, alle istituzioni e alle imprese nel favorire l’innovazione sociale e dei processi economici e il confronto tra idee.
Il team di Competere è composto da esperti, accademici, professionisti di riconosciuta esperienza nazionale e internazionale, ma soprattutto da persone, curiose, creative e intraprendenti che analizzano la realtà in continuo cambiamento e propongono soluzioni sostenibili.
Presidente del think tank è il docente di Business Administration alla John Cabot University Pietro Paganini mentre il Segretario Generale è il consulente di corporate strategy e comunicazione strategica Roberto Race. Il Direttore Generale è Giacomo Bandini.