Al 3° GMA di Bari, diritti e doveri dei militari

Conferenza del presidente dell’Anua di Taranto, Giudice Marturano

E’ stata un’intensa mattinata di studio ma ne è valsa la pena. E’ stato questo il commento dei numerosi militari e dipendenti civili del 3° Gruppo Manutenzione Autoveicoli di Bari dell’Aeronautica Militare in occasione della conferenza sul tema “Diritti e doveri degli impiegati dello Stato e dei militari” svolta dal dott. Aldo Marturano, già magistrato tributario, stavolta in qualità di presidente della sezione tarantina dell’Anua (Assoc. Naz. Ufficiali Aeronautica), sodalizio nel quale ricopre anche la carica di Consigliere nazionale onorario.

Un’occasione utile ai militari in attività – insieme al personale civile – ma utile anche all’Anua per mostrare concretamente le possibilità sinergiche fra Associazione e Forza Armata.

Il dott. Marturano, accompagnato dai soci Marino Oliva e Antonio Biella (addetto stampa) è stato ricevuto con grande cordialità dal Comandante del 3° GMA di Mungivacca-Bari, il T. Col. Nicola Angiulli, già conosciuto dalla sezione Anua tarantina per i suoi trascorsi di servizio a Taranto, Martina Franca e Francavilla Fontana. Con il Comandante Angiulli erano, tra gli altri, il T.Col. Francesco Antonio Notarnicola del Cobar, il T.Col. Antonio Guitto, comandante del 3° LTC, il 1° Lgt. Roberto Manzari, presidente Sottufficiali e Graduati e il 1° Lgt. Marco Pepe, presidente del Sodalizio Azzurro.

La storia del 3° Gruppo Manutenzione Veicoli è antica e prestigiosa essendo nato nel 1944, e operando manutenzione completa di ogni autoveicolo, da trasporto come da combattimento, dal motore, alla carrozzeria, alla tappezzeria, ecc. In particolare, il 3° GMA è l’unico in grado di ricostruire ex novo grandi gruppi elettrogeni.

Il giudice Marturano si è mosso con la consueta affabilità e grande disinvoltura nella complessa rete di leggi (a partire dalla Carta Costituzionale) che governa la materia dei diritti e doveri un po’ particolari per questi servitori dello Stato. Dalla diligenza nell’adempimento di un compito , al diritto allo sviluppo della persona e del militare; dalla definizione di “ufficiale”, alla miriade di responsabilità civile, penale, amministrativa, contabile, oggettiva, verso terzi, ecc.

Diritti e doveri, certo, ma alla luce di valori più grandi che spiegano perché nella Costituzione, l’art. 11 ripudia la guerra come strumento di offesa, ma consente interventi per ripristinare la pace. “Quando– ha ricordato Marturano – il territorio, la cultura, le tradizioni, gli affetti di un popolo sono messi in pericolo e il militare combatte per la loro difesa, allora si esalta il valore di Patria”.

Antonio Biella

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