Se dovessi esprimermi sul signor Sgarbi, non troverei un aggettivo ad hoc per qualificarlo, se non partendo dalla …etimologia del suo stesso nome …sgarb… per arrivare a sgarbato, atteso che anche detta etimologia sarebbe fin troppo blanda nei confronti del soggetto in questione, tanto da richiedere ben altre qualificazioni.
I suoi sproloqui in Tv, la sua collezione di denunce, ma anche i suoi fastidiosi atteggiamenti nel sistemarsi ad ogni piè sospinto i…capelli quando appare sullo schermo, non solo infastidiscono ma anche non depongono a favore di un personaggio che si erge, con la sua autoconclamata sicumera, a numero uno dell’arte, come se tutti gli altri, ripeto tutti gli altri, fossero cretini. Va bene che, come diceva un politico di qualche anno fa, con la cultura non si mangia, realtà che, di conseguenza, non ha molti proseliti rispetto ad altri contesti meno “impegnativi” e quindi più facili per potersi inserire (politica italiana docet !), tuttavia io sono del parere che Sgarbi stia bluffando, sfruttando la troppa ignoranza altrui in materia ma che, alla fin fine, egli emerga solo perché i “competitor”, se così si possono chiamare, sono più corretti ed educati di lui. Mi stupisce che un Franceschini, ministro della cultura e dei beni culturali, ma anche lo stesso Presidente della Repubblica, non si siano ancora mossi per dare una “calmata” a questo energumeno che sa sfruttare come nessun altro le corde vocali, al fine di rammentargli che il suo “vociare con epiteti da scaricatore di porto” (con tutto il rispetto per i portuali, trattandosi di modo di dire comune) infetta l’educazione del popolo italiano, specie dei minori, mostrando all’estero una carta di identità italiana che non consente l’espatrio anche se vige la libera circolazione delle persone e delle merci… (mi passi la boutade)
Tempo fa, mi domandavo e scrivevo se Sgarbi fosse davvero una persona che meriti siffatta attenzione da parte di editori, giornali e quant’altro e mi davo anche una risposta che è la seguente: detta persona, sta fruttando “ad arte” (è proprio il caso di dirlo) un filone sul quale pochi sanno inserirsi non tanto per ignoranza artistica, ma perché contro un energumeno dialettico della “cultura” come Sgarbi nessuno può competere, soprattutto in chiave teatrale, aspetto quest’ultimo che produce “share” in nome della trivialità e della maleducazione.
Per farmi capire meglio, io non affiderei a Sgarbi, la funzione di maestro di prima elementare; e ciò, non già perché egli non sappia insegnare a scrivere e leggere, ma perché la sua diseducazione avrebbe riflessi negativi nelle scuole di ogni ordine e grado.
Per questo, quando lo vedo, cambio canale, non esimendomi da una visibile espressione di disappunto nei confronti di chi gli offre ancora spazio in nome di una parvenza di libertà democratica, che tale non è, ma solo un falso pretesto che, in Italia, trova humus dagli Sgarbi di turno.
Che ne dice ?
Arnaldo De Porti