Aspettando la festa dei muri democratici abbattuti che verrà … (quando verrà ?)

Il 9 novembre 2019 i governanti occidentali hanno fatto festa e si sono riuniti nella capitale tedesca per celebrare insieme il trentennale della caduta del Muro, costruito dai perfidi comunisti bolscevichi. “Un momento che ha portato libertà e l'avvio del processo europeo d'integrazione”, ha sottolineato da parte sua il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Berlino mentre partecipava alle gioiose celebrazioni. Forse fra altri trent'anni ci saranno simili festeggiamenti in previsione dell'abbattimento dei muri, ben più alti e armati, costruiti dai governi libertari e democratici dell'Occidente.

Qualche tempo addietro, ricordo, siamo andati Caterina ed io a visitare il parco della Rocca Rangoni di Spilamberto, dove, in mezzo agli alberi, in un prato, vengono conservati tre grossi frammenti del muro di Berlino. Memento della preclusione alla libera circolazione ed alla convivenza pacifica fra le genti.


L'Italia si sta facendo carico dell'accoglienza di migliaia di profughi che “scappano” da guerre e povertà causate in Africa ed in Medio Oriente dagli interessi finanziari di multinazionali e di stati esportatori di democrazia (per non menzionare le lotte di religione”. Quindi l'Italia è un “paese aperto”… al contrario di USA ed Israele, simboli di “ampia” libertà (con i loro stessi concittadini, si dice), però le cui barriere divisorie con il resto del mondo sono alte decine di metri, elettrificate, dotate di telecamere ed altri aggeggi e presidiate da ingenti forze armate. Queste barriere non hanno però uno scopo “difensivo”, semplicemente sono opere che sanciscono una “apartheid”, e ciò vale in modo particolare per “la nazione più democratica del Mediterraneo”: Israele.

Ah, a proposito, la costruzione del muro in Palestina iniziò nel 1994, con 60 chilometri di barricate tra Israele e i territori palestinesi, ed il 9 luglio 2019 è trascorso il 15° anniversario della Sentenza della Corte Internazionale di Giustizia che ha sancito l’illegalità del muro costruito da Israele intorno alle proprie colonie nei Territori palestinesi occupati. Colonie esse stesse costruite con modalità che lo Statuto della Corte Penale Internazionale classifica come crimine di guerra. Nel frattempo Israele ha, negli anni, intensificato la pressione militare sia su Gaza che sulla Cisgiordania, facendo terra bruciata del territorio palestinese ed innalzando e ampliando ulteriormente il muro…

Forse un giorno a Spilamberto, nel prato del parco cittadino, verranno esposti pezzi di tali muri “libertari”, come quelli che oggi separano gli USA dal Messico e la Palestina da Israele, senza qui menzionare tutti i muri “democratici” in altre parti del mondo…
Paolo D'Arpini – Cittadino pro tempore di Treia (Mc)

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Fonte: http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/

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