Penso che a nessuno al mondo dispiaccia di lavorare, di vivere serenamente nel suo ambiente familiare, di guadagnare qualche euro per comperarsi una macchina, di mangiare una pizza con gli amici e di….ridere, sì ridere: ripeto di proposito il verbo ridere perché ho la sensazione, meglio una quasi certezza, che ci si alza dal letto, di mattina presto, già incazzati, o comunque non certamente con il sorriso sulle labbra…, fatta salva qualche eccezione quasi sempre di natura straordinaria.
Ovviamente, non sempre siamo pronti ad esaminare il perché di una simile realtà, anche perché essa implica motivazioni, fra le più disparate, sia in chiave sociale che politica. Ci sono quelli che trovano rifugio nei dettami evangelici giustificando le difficoltà come sacrificio che apre le porte del cielo, ci sono altri che manifestano in vari modi la loro idea sul come gestire l’Italia facendo nascere ed alimentare molto spesso un coacervo di contraddizioni, di scontri socio-politici, di un diffuso malessere che sovente si trasforma anche in delinquenza, ed infine ci sono quelli che – lasciatemelo dire onestamente ed apertamente – non capiscono niente ed hanno bisogno di essere “radiocomandati” dal bastone che, ahimè, sembra ancora essere di moda…
Detto questo succintamente, ad evitare la composizione di un trattato di natura socio-politica che, oltre a non essere in grado di fare, tedierebbe ancor di più chi avesse la voglia di leggermi, mi pare che siano più che evidenti le cause che determinano tutti i problemi che quotidianamente siamo costretti a fronteggiare, anche per sopravvivere.
Anzitutto ci manca la cultura anche se abbiamo frequentato l’università, ci manca quella consapevolezza, soprattutto a livello socio-politico, che dovrebbe farci capire che la verità normalmente è una sola, non due-tre o, peggio ancora, pensare che detta verità abbia diversi colori: insomma, il colore bianco – come amo spesso citare ad esempio – non cambia colore a seconda dell’interesse di chi, pretestuosamente, affermando il contrario, vuol ricavarne sopra qualcosa… semmai esso potrà essere meno bianco in quanto sporco od opacizzato dal tempo ecc.ecc.
Fatto questo preambolo, se vuoi anche estremamente infantile (ma c’è chi, specie fra i politici, ha imparato di più all’asilo che all’università di oggi), l’Italia ora vive una situazione socio-politica dalla quale non è più capace di districarsene. E tutto ciò è dovuto alla politica che, il più delle volte, in questi 2-3 ultimi decenni, è servita da veicolo per inserirsi in qualche rivolo che, pretestuosamente, è stato creato da chi aveva intuito e soppesato le minori difficoltà dell’inserimento stesso; e ciò, alla faccia delle cosiddette destre, sinistre e centro. I gruppi misti poi cosa sono se non il rifugio di coloro che, non trovandosi a loro agio, anche per incapacità dove si trovavano prima, hanno pensato di cambiare senza perdere la poltrona ?
Ed in questo baillame politico, dal quale i poveri cittadini non hanno più la forza e le capacità per districarsene, come sostengo da molto tempo, ci gioca la stampa, la quale, per certuni il color bianco è color nero e viceversa, determinando non solo confusione, ma alimentando altresì forti conflittualità sociali, oltre che politiche, tanto da sconvolgere e destabilizzare l’intero Paese, anche dal punto di vista economico-finanziario. Proprio per questo, io incomincerei col denunciare chi racconta frottole, siano giornali importanti e non, realtà che se non prende un’altra piega, finirà per creare un macello istituzionale che continua ad essere giustificato, da parte di chi ne ha interesse, con “democrazia”.
A meno che la democrazia, a mia insaputa, non abbia cambiato nome in delinquenza !
Questo è parlar chiaro !!!
ARNALDO DE PORTI