Mi sono fatta portavoce delle esigenze degli agricoltori del distretto irriguo di Apollinara di Corigliano Rossano i quali, anche quest’anno, in particolare nel periodo estivo, con il calo delle precipitazioni meteoriche, hanno avuto enormi disagi. Ho inviato, perciò una loro comunicazione firmata al Presidente del Consorzio di bonifica di Trebisacce, alla Regione Calabria e all’Anbi, l’associazione nazionale dei Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue.
Il bacino dal quale si approvvigiona la contrada di Apollinara è il distretto 8 chiamato quota 40 e si trova in località Fedula nel comune di San Lorenzo del Vallo, localizzato più a monte. A questo distretto, dovrebbe fornire acqua il Consorzio di bonifica di Mormanno il quale, però, non dispensa regolarmente i volumi d’acqua necessari al Consorzio di bonifica dell’Alto Jonio che gestisce il bacino.
A Fedula, infatti, si dovrebbe rifornire il suddetto bacino di circa cinquantamila metri cubi d’acqua che dovrebbe servire poi diversi comuni come Terranova da Sibari, Spezzano Albanese e Corigliano Rossano con la località di Apollinara. Nel suddetto incontro, si è evidenziato un altro tipo di problematica nella condotta stessa in partenza dal distretto 8.
Essa, infatti, pure prevedendo dei tubi con diametro di portata di milleduecento millimetri, si riempie solo della metà (seicento millimetri) svuotandosi, quindi, con facilità. Senza contare i probabili allacci incontrollati presenti in particolare nella parte sud della linea che farebbero perdere completamente pressione al getto d’acqua rendendo impossibile l’irrigazione dei fondi. I problemi maggiori sorgerebbero in particolare con la turnazione estiva col calo delle piogge.
Si era deciso, all’epoca, di intervenire di concerto col Consorzio di bonifica dell’Alto Jonio. In particolare, si era discusso, tra le priorità, di un progetto presentato e da finanziare, per ampliare la portata della condotta al carico massimo di milleduecento millimetri di acqua; ridefinire e formulare un’adeguata turnazione per i vari utenti in regola con il pagamento delle quote; verificare, infine, che le cubature d’acqua per i quali gli agricoltori pagano il ruolo al consorzio corrispondano a quanto erogato o se ricevono meno acqua del necessario. Un’operazione, quest’ultima, di cui si era già interessata la Regione quando, in data 25 ottobre 2018 con protocollo 362031, chiesi io l’installazione di sistemi di controllo e misura della portata d’acqua, cui seguiva conferma, dallo stesso Ente regionale, che si sarebbe provveduto in tempi brevi a dotare di misuratori di portata d’acqua i terreni ricadenti nel comprensorio dal Consorzio di bonifica dell’Alto Jonio.
Trascorso tale lasso di tempo, in data 10 agosto 2019, su sollecitazione delle numerose aziende ricadenti nel distretto irriguo di Apollinara che conta 374 ettari di superficie irrigata, e nel particolare la porzione più a valle con circa 140 ettari di superficie irrigata ed una produzione agrumicola potenziale di circa 30.000 q.li, è stato programmato un ulteriore incontro per ridiscutere di ciò che nel frattempo era stato fatto, da parte del Consorzio per risolvere in modo positivo la questione idrica del suddetto distretto.
In quell’incontro si è evidenziato che nulla è cambiato rispetto alle annate precedenti, le turnazioni di cui si era ampiamente discusso, nel primo incontro, come risoluzione temporanea ma efficace nell’attesa dei lavori progettuali sulla condotta del bacino 8, sono stati del tutto privi di organicità, inoltre, in molti giorni dei mesi estivi la carenza di acqua è stata del tutto manifesta, il che, ha comportato notevoli aggravi per gli operatori aziendali, che oltre al fatto di non poter adeguatamente svolgere il servizio di turnazione irrigua, tralasciando gli oneri aggiuntivi, con esborsi economici personali, per le derivazioni secondarie per portare l’acqua nei propri fondi all’epoca dei lavori, effettuati sulle condotte in pressione, hanno determinato danni da stress idrico alla produzioni agrumicole.
Di contro, il Consorzio di Bonifica, ha provveduto ugualmente a recapitare ai consorziati il contributo irriguo, per un servizio che non è stato effettuato e che in definitiva, ha creato disagi e soprattutto danni economici.
Gli agricoltori chiedono, pertanto ed una volta per tutte, che vengano mantenute le promesse e che si intervenga in tempi brevissimi, considerato che nulla è stato effettuato per tentare di ristabilire le legittime aspettative degli utenti consorziati, soprattutto in merito alla definizione ed attuazione del progetto di ampliamento della condotta.
Avv. Rosa Silvana Abate
Senato della Repubblica
Capogruppo M5S Commissione Agricoltura
Corigliano Rossano, 22 ottobre 2019