GLI SCIENZIATI CURANO IL RAFFREDDORE CONFONDENDOLO CON LA PESTE IN ATTO !!!

Alcuni giorni fa sono stato fortemente impressionato da un numero incredibile di scie di condensazione, (v. lettera al Gazzettino) ma anche e soprattutto di gas-veleno all’ennesima potenza, che gli aerei rilasciano in fase di decollo, durante il volo, e quindi durante l’atterraggio.

Raccontavo di essermi fermato una mezz’oretta ad osservare dette scie che, se da un lato, con un po’ di fantasia, potevano anche sembrare dei disegni “artistici” improvvisati stante la loro geometria, dall’altro invece esse mi hanno fatto subito riflettere sulla gravità dei problemi verso i quali stiamo andando a passo molto spedito.

All’uopo ho scattato diverse foto che, esaminatole a fondo compatibilmente con la mia precarietà sull’argomento, mi hanno spinto ad approfondire la materia, traendo delle conclusioni che faranno rizzare i capelli a chi mi legge.

Infatti, ho appurato da una rivista scientifica, quanto segue :

l’inquinamento aereo è di molto superiore a quello dei mezzi di superficie, in aggiunta a quello navale;

un solo aereo da trasporto passeggeri inquina più delle auto diesel o benzina assai datate;

ogni giorno partono più di 200.000 aerei in tutto ilo mondo alimentati a cherosene-avio, carburante della stessa natura del gasolio per i diesel, ergo si faccia un paragone con quanto detto nel paragrafo precedente;

20 navi cargo da 400 metri di lunghezza inquinano quanto – udite udite – tutto il parco auto circolante sul pianeta;

un solo aereo di linea inquina come 600 auto non catalizzate (euro 0);

un grande aeroporto inquina ogni giorno come 350.000 auto euro 0;

il traffico aereo di linea ancora non rientra nel protocollo di Kyoto per cui sarebbe come considerare che le auto di superficie non inquinano affatto, anzi profumano di salute…

600 milioni di tonnellate di anidride carbonica vengono disperse nella troposfera o stratosfera ogni anno;

sul pianeta c’è un decollo aereo ogni mezzo secondo.

Detto questo, buttandola sul comico, dobbiamo capire perché i nostri…pomodori si ammalano salvo che non vengano coperti dal nylon: concentrazione ed emissione di sostanze tossiche, alias piogge acide che arrivano dal cielo molto abbondanti, infatti compromettono ogni giorno, e sempre di più, le nostre colture.

Ma fino a quando se i nostri scienziati considerano ancora la peste come se fosse un semplice raffreddore ?

Una boutade finale.

Meno male, per quanto ci riguarda anche se l’inquinamento non ha confini, che nel nuovo governo (se resisterà) hanno nominato una bracciante, Teresa Bellanova, la quale, molto verosimilmente, se ne intenderà di più degli altri in campo agricolo, insegnando ai vari colleghi il perché….i pomodoro si ammalano prima di maturare…

ARNALDO DE PORTI

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