Si erano radunati davanti a un tribunale di Mashhad per sostenere un’altra persona che chiedeva la cacciata di Khamenei, quando sono stati arrestati.
Hossein Sherafati Rad, direttore generale della Sicurezza di Khorasan Razavi, ha descritto gli arrestati come “elementi controrivoluzionari collegati all’estero giunti a Mashhad da varie parti del Paese per fomentare proteste, incitare l’opinione pubblica contro la Repubblica Islamica e creare insicurezza”. “Gli arrestati provengono da gruppi controrivoluzionari collegati all’estero, erano associati a gruppi sovversivi e intendevano progettare, organizzare e creare disturbi intermittenti in città”, ha riferito l’agenzia di stampa Fars.
La Resistenza iraniana invita gli organismi internazionali per i diritti umani a condannare fermamente il regime dei mullah e ad agire immediatamente per la liberazione dei detenuti. Il regime dei mullah, assediato da crisi nazionali e internazionali, ha una profonda paura di qualsiasi protesta e scintilla che potrebbe innescare insurrezioni popolari e cerca di impedirlo con la repressione, gli arresti e l’intimidazione.
La signora Maryam Rajavi, presidente-eletta della Resistenza iraniana, ha ripetutamente chiesto di costituire una delegazione internazionale che visiti i prigionieri politici e le prigioni in Iran e di intraprendere azioni immediate per la loro liberazione.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
12 agosto 2019