Uno studente belga è morto nel sonno dopo aver mangiato spaghetti che erano rimasti fuori dal frigo per 5 giorni. A trovarlo morto nel suo letto dopo 11 ore i genitori che hanno immediatamente chiamato i soccorsi. Sul corpo del ragazzo, originario di Bruxelles è stata effettuata l'autopsia da cui è emerso che il giovane sarebbe morto per avvelenamento da cibo causato da batteri chiamati bacillus cereus. Il Bacillus cereus è un batterio che forma spore che produce tossine, provocando vomito e diarrea. Prima di andare a dormire il ragazzo aveva avuto questi sintomi, aveva bevuto molta acqua ed era andato a letto senza prendere medicine. L'incidente è accaduto nell'ottobre del 2008 dopo che il giovane è tornato a casa da scuola. La scioccante storia è stata descritta dal Dr Bernard, un professionista autorizzato che studia e condivide bizzarri casi medici da tutto il mondo sul suo canale YouTube. Il dott. Bernard ha analizzato il caso, che originariamente era stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica del Journal of Clinical Microbiology degli Stati Uniti, insieme a molti altri in una rievocazione drammatizzata, spiegando che i batteri nocivi hanno causano l'arresto del fegato di AJ. Ci sono cibi che possono, in alcuni casi dovrebbero, restare fuori dal frigorifero, altri che invece non devono stare mai a temperatura ambiente, perché si rovinano o, ancora peggio, possono fare male alla nostra salute. Se poi vi è rimasto un po’ di cibo cucinato? Niente paura, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, non dovete buttarlo via per forza anzi, potete mangiarlo il giorno dopo o riutilizzarlo in un’altra preparazione. Attenzione però: gli avanzi devono essere conservati in frigorifero o congelati. Per evitare pericolose formazioni batteriche questi piatti devono essere messi al fresco entro 2 ore dalla cottura. Naturalmente in questo lasso di tempo devono essersi raffreddati perché mettere cose calde nel frigorifero rischia di danneggiarlo a lungo andare.
Lecce, 28 gennaio 2019
Giovanni D’AGATA