Vito Gironda
Oltre 50 intellettuali italiani firmano l’appello per fermare la riduzione dei parlamentari eletti all’estero. L’appello è sottoscrivibile su https://www.change.org/p/tuteliamo-la-voce-e-i-diritti-degli-italiani-all-estero
Roma, 16 gen. – “La riduzione dei parlamentari eletti all’estero viola il nostro diritto alla cittadinanza. Per questo chiediamo al Governo e a tutte le forze politiche di stralciare immediatamente tale ipotesi dalla riforma della Costituzione attualmente al vaglio del Senato”. È quanto dichiara Vito Francesco Gironda, Professore all’Università di Bielefeld, in Germania, che ha lanciato in queste ore un appello pubblico al Governo, sottoscritto da più di cinquanta esponenti del mondo della ricerca scientifica, dell’imprenditoria e della cultura italiana residenti all’estero.
L’appello dà voce alla società civile ed è sottoscrivibile su Change.org al seguente link:
https://www.change.org/p/tuteliamo-la-voce-e-i-diritti-degli-italiani-all-estero
“Il contributo culturale ed economico delle comunità italiane all’estero al sistema Italia – aggiunge Gironda – è sempre più rilevante. Considerando anche il costante aumento dei connazionali che decidono di trasferirsi oltreconfine, ridurre la rappresentanza parlamentare degli italiani nel mondo significa calpestare questo nostro valore. Ed è controproducente per la stessa Italia”.
“La circoscrizione estero è già sottorappresentata. Basti pensare che alle ultime elezioni, ad ogni deputato in Italia corrispondevano 96mila abitanti, all’estero 400mila, ossia quattro volte di più. E con la riforma che si intende approvare, questo squilibrio crescerebbe ulteriormente, arrivando ad un deputato ogni 700mila italiani all’estero e perfino ad un senatore per 1 milione e 400.000 elettori residenti oltreconfine. È evidente che un dislivello di questo tipo renderebbe vana qualsiasi forma di rappresentanza. E significherebbe voler mettere a tacere la voce di noi italiani nel mondo”.