SOMMARIO: QUALITA’ DELLA POLITICA (il perché del degrado) VERBANIA: CRISI NELLA SINISTRA (contraddizioni nascoste che dilaniano il PD) – UN REGALO PER NATALE
LE COLPE DEI PADRI, IL VALORE DEI FIGLI
Come ho già scritto la scorsa settimana non trovo giusto addebitare ai figli che fanno politica le colpe dei padri (e viceversa) anche se c’è una profonda differenza nell’utilizzare il figlio “politico” per gli interessi propri, come NON ha fatto il padre di Di Maio a differenza dei padri di Matteo Renzi o della Boschi.
E’ ora però di approfondire un po’ il discorso sulla preparazione di chi fa politica, a tutti i livelli perché alcuni modelli recenti – come la sottosegretaria all’Economia
Laura Castelli (M5S) sono francamente sconcertanti. Ribadisco che in Italia ci sarebbero decine di migliaia di persone laureate in economia o finanza, banchieri od anche solo modesti bancari ben più tecnicamente valide di lei, già ex hostess allo stadio San Paolo di Napoli, che sembra diventato una fucina di talenti politici.
A riflettere su queste scelte appare evidente che siano la diretta conseguenza di uno sciagurato sistema elettorale di “nomina regia” basato non sulle effettive capacità ma troppo spesso legate al grado di fedeltà rispetto a chi ha il potere di decidere le liste.
E’ incredibile che per aprire un bar ci voglia tutta una serie di certificazioni alla Camera di Commercio mentre può essere eletto in Parlamento anche un semianalfabeta.
Riflettiamoci: per diventare un libero professionista devi avere una laurea, poi svolgere anni di praticantato ed infine superare un esame di stato mentre puoi diventare sottosegretaria all’economia solo perché conterranea di Di Maio.
Risulta difficile spiegare queste cose a Bruxelles, ma è evidente che poi – a cominciare dai dibattiti televisivi – la autopromossa on. Castelli inciampi perfino sul significato di spread.
Ma non è solo lei, è l’intera classe politica italiana che si è progressivamente deteriorata, che non ha più esperienza, preparazione politica, spesso serietà. I grillini volevano “aprire il Parlamento come una scatola di tonno” ma per ora c’è solo lo sbragamento demagogico di Fico a tenere banco
I risultati di queste “elezioni-nomina” sono sotto gli occhi di tutti, ma visto che questo sistema elettorale va bene ai leader difficile che verrà cambiato, anzi, sembra che essere ignoranti (voce del verbo ignorare) sia assolutamente utile, contando di più i sorrisi e soprattutto i “signorsì”.
VERBANIA: ANCHE LA SINISTRA SI RIBELLA ALLA MARCHIONINI
Chi ha seguito la politica verbanese negli anni sa della mia lunga contesa politica – durata decenni – con l’ex sindaco Claudio Zanotti, un avversario che poi sconfissi 10 anni fa alle elezioni prendendo il suo posto.
Un personaggio dal piglio a volte provocatorio, ironico e scontroso, ma sicuramente
con un’ottima preparazione culturale e politica, maturata in tanti anni di esperienza
prima nella sinistra DC e poi nel PD.
Leggo sempre con interesse le analisi acute, documentate e serie – anche se certo
non sempre condivisibili – su molti problemi locali sulla sua newsletter
“Verbaniasettanta” (leggetela, lo merita!) e ben comprendo la sua evidente
disperazione davanti alle scelte dell’attuale sindaco Silvia Marchionini (del suo stesso
PD!) che – come un trattore – ribalta, decide, fa e disfa sempre di testa sua, spesso con
evidente poca conoscenza di molte tematiche e quindi con una incredibile superficialità, salvo poi prendersela con tutti.
Con la sua inarrestabile smania di protagonismo, la Marchionini sta d'altronde mettendo a dura prova la pazienza di buona parte della sinistra, con un PD che alla
fine la ricandiderà soprattutto (o soltanto) perché non ha altre possibilità di scelta.
Ma l’aspetto che più mi interessa – ed è per questo che ho citato Zanotti – è
sottolineare come per amministrare una città servano umanità, ascolto, umiltà e non
sia possibile vivere solo di politica-show e di regia degli annunci, possibile grazie anche alla generosa disponibilità acritica di alcuni media locali.
Dietro alla facciata di presunta efficienza e di esasperato decisionismo ci sono però le umiliazioni e lo sradicamento delle competenze di dipendenti e dirigenti comunali, i voltafaccia, le urla, le spaccature e gli abbandoni di consiglieri comunali di maggioranza, come la scorsa settimana.
C’è anche – va sottolineato – un curioso disinteresse su molti atti del sindaco da
parte della locale Procura della Repubblica , con canoni di comportamento, verifica e indagine molto diversi dalle gestioni precedenti, e ne parlo con cognizione personale.
Sono quindi contento che il centro-destra stia per ufficializzare la candidatura unitaria
e convinta di GIANDOMENICO ALBERTELLA perché è garanzia di preparazione,
esperienza e serietà, mentre a sinistra quasi mi viene da rimpiangere Zanotti perché
con lui ci siamo battibeccati da sempre, ma almeno era espressione di quella sinistra
strutturata, più o meno moderata, ma comunque portatrice di istanze della realtà civile di cui ormai resta solo un vago ricordo.
Una sinistra calpestata, emarginata e quasi resa ridicola da quei “Rottamatori” (e rottamatrici) presuntuosi che lo stesso PD ha generato e che – almeno a Verbania e sia pur controvoglia – alla fine è pure costretto a ricandidare.
INTEGRAZIONE (IM) POSSIBILE?
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Un saluto e buona settimana a tutti! Marco Zacchera
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