Lapsi spiega il vocabolario “era il termine latino usato, nel III e IV secolo, per indicare i cristiani che, sotto la minaccia delle persecuzioni, compirono atti di adorazione verso gli dèi pagani”. In parole semplici erano i fedeli che per evitare il martirio, fingevano di aderire al paganesimo. La Chiesa non ha mai giudicato con occhio benevolo i “don Abbondio” di quei secoli, malgrado pensassero in buona fede di poter salvare la fede cristiana con una sorta di innocuo “rinnegamento”. Per coloro che chiedevano di rientrare in comunione con Chiesa Cattolica, fu prescritto un lungo cammino penitenziale. L'accordo firmato da papa Francesco nei giorni scorsi sulla nomina dei vescovi (ora prerogativa del regime comunista) ribalta il giudizio: adesso i veri fedeli cattolici sono i lapsi, ovvero coloro che per evitare la persecuzione hanno aderito all'Associazione patriottica dei cattolici cinesi, organismo creato e diretto dal Partito comunista con lo scopo di porre sotto il proprio totale controllo la Chiesa cattolica. A patto siglato, ora i “traditori”, non sono i lapsi “venduti” al regime cinese, ma i fedeli “clandestini” in comunione con la Chiesa Cattolica Apostolica Romana, coloro che in questi settanta anni hanno pagato con il sangue e persecuzioni di ogni genere la fedeltà al Papa. Dopo l'Italia, il cattocomunismo è ufficialmente religione di stato anche in Cina.
Gianni Toffali
