Il volo da New York a Tel Aviv della compagnia aerea israeliana El Al subisce un ritardo di oltre un'ora. La compagnia aerea ha chiesto alle donne di spostarsi dopo che gli uomini ultra-ortodossi si sono rifiutati di sedersi accanto a loro
Spiacevole episodio di discriminazione sessista, oltretutto in uno dei luoghi più impensabili, a bordo di un aereo. Due donne, in viaggio su un volo New York -Tel Aviv operato dalla compagnia di bandiera israeliana, la El Al, si sono viste rivolgere dal personale di bordo la bizzarra richiesta di cambiare posto: due ebrei ultraortodossi si sono rifiutati di viaggiare accanto a loro solo perché donne. Le hostess le hanno gentilmente chiesto di spostarsi, proponendole un posto “migliore”, più vicino alla prima classe. Un passeggero, Khen Rotem, ha raccontato in diretta su Facebook la disavventura, senza nascondere tutto il suo dispiacere, segnalando gli eventi mentre si svolgevano. In un post, riportato dal Times of Israel , ha scritto: “Tutti gli uomini dell'equipaggio, tranne il capitano, ora si occupano solo di questo invece di prepararsi per il decollo e servire i passeggeri”. Ha aggiunto che alla fine un anziano seduto nella fila riservata agli americani e ai giovani israeliani, ha cambiato posizione permettendo all'aereo di decollare. Il volo El Al è decollato un'ora più tardi dopo l'orario previsto. In un comunicato rilasciato al Times of Israel, la compagnia aerea El Al, scusandosi per l'”inconveniente”, ha dichiarato: “Qualsiasi discriminazione contro i passeggeri è assolutamente vietata.” La compagnia israeliana, inoltre ha difeso il suo staff, sottolineando il fatto che il personale è impegnato in prima linea tutti i giorni con un’ampia varietà di passeggeri, con differenti credenze e comportamenti. “In cabina, si legge nel documento, il personale riceve svariate richieste e cerca di soddisfarle il più possibile, avendo come obiettivo la partenza in orario del volo e l’arrivo di tutti i passeggeri alla loro destinazione, come da orari indicati”. L'inconveniente di questa settimana, segue un incidente simile accaduto lo scorso anno, quando una denuncia di discriminazione, è stata presentata contro la compagnia aerea da una donna che era stata spostata per lo stesso motivo dal suo posto designato. In quel caso, la Corte suprema israeliana ha stabilito che chiedere a un passeggero di cambiare sede in base al genere è una forma di discriminazione. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ai viaggiatori che s'imbarcano su questi voli, fa sapere che si è registrata una crescente tendenza, da parte di uomini ultraortodossi, a rifiutarsi di sedere accanto a una donna sugli aerei, cosa che provoca non pochi ritardi o cancellazioni. Tutto questo, nasce dalla convinzione, radicata in molti uomini che danno un’interpretazione rigida dei precetti religiosi, per cui è proibito avere contatti con una donna di cui essi non sono parenti o con cui non sono sposati.
Lecce, 25 giugno 2018
Giovanni D’AGATA