Così va il mondo. Non li sconvolge magari la notizia quasi giornaliera di donne ammazzate, non li sconvolge la notizia di migranti affogati, a sconvolgerli è la festa innocente del Gay Pride. E poiché non hanno argomenti sostenuti dal buon senso e dalla ragione, poiché non sanno a che cosa appellarsi, citano a sproposito versi della Bibbia. E così, Marco Tosatti, il vaticanista Marco Tosatti, avendo letto la Bibbia, ma non conoscendo gli studi sulla Bibbia, scandalizzato oltremodo per la festa innocente, scrive sul suo blog: «Alcuni cattolici si ricordano che la sodomia – se nel frattempo i vari James Martin e Mauro Leonardi non hanno cambiato tutto – non è considerata leggermente, e che “Gridano verso il cielo il sangue di Abele; il peccato dei Sodomiti; il lamento del popolo oppresso in Egitto; il lamento del forestiero, della vedova e dell’orfano; l’ingiustizia verso il salariato».
Marco Tosatti, il vaticanista, crede ancora che quel versetto condanni l’omosessualità. Ignora che “il delitto degli abitanti di Sodoma è di ordine teologico e sociale oltre che sessuale: infatti esso è una violazione della legge sacra e fondamentale dell'ospitalità ed è anche un'esplicita condanna dei culti cananei della fertilità che comprendevano anche l'omosessualità sacra. Attraverso il prostituto e la prostituta sacra ci si illudeva di entrare in comunione con la divinità per ottenere fertilità e fecondità. Il cataclisma che distrugge Sodoma e Gomorra… è letto dalla pagina biblica come il giudizio divino sulle aberrazioni dell'idolatria cananea, con il suo apparato di culti e prostituzioni” (Gianfranco Ravasi, La Bibbia, Edizioni Paoline, 1990).
Vuoi vedere che Marco Tosatti ha scambiato la festa del Gay Pride per la “festa della prostituzione sacra”?
Renato Pierri