Mai mi sarei aspettato da Delrio, esponente del Pd che, fino a ieri apprezzavo per il suo bon ton dialettico, si adoperasse con inaccettabile maleducazione nei confronti del Prof. Giuseppe Conte uguagliando nei toni persino la Gelmini di Forza Italia, alla quale, la sua linguetta velenosa fatta di slogan non costruttivi, ma asserviti al padrone Berlusconi, eravamo ormai tristemente abituati tanto da non dar alcun peso alle sue parole.
Sento pertanto, da ex Pd, da cui ho preso le distanze anche per il fastidio dialettico e velenoso che mi determinano i vari Renzi ed ultimamente anche i loro reggenti come Maurizio Martina che, meriterebbero a pieno titolo, gli epiteti che del Rio ha dato al Prof. Conte, di porgere le mie scuse all’attuale Presidente del Consiglio, invitandolo a non dar retta agli insulti, alle offese sia del Pd che di Forza Italia, partiti che a questo punto non stanno facendo altro se non suggellare la loro scomparsa attraverso una rabbia inaudita che traspare in maniera evidentissima anche dalle loro facce, diventate fastidiose anche nel vederle.
Cari Delrio e Care Gelmini, adoperando il “pluralis maiestatis” per ovvie motivazioni generalizzanti, mi permetto insegnarvi che, in politica, si possono e si devono attaccare, se vuoi anche molto aspramente solo e soltanto gli atti politici, ma non certo le persone, come doveva insegnare quella “buona scuola” di cui Vi dichiarate artefici delle riforme. Evidentemente, detta “buona scuola” non si è rivelata ancora tale e, almeno per Voi, si renderanno necessarie…ulteriori riforme.
Auguri !