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Vercelli, 27 marzo 2018 – Anche la scrittrice Barbara Appiano, famosa per battersi a favore dell'ambiente e della tutela degli animali, in special modo gli elefanti, si è espressa duramente contro la discarica di Salussola, lanciando il seguente appello, che è anche un grido di dolore. DICIAMO NO AI FRUTTI MALEFICI DELLA DISCARICA DI SALUSSOLA A Salussola, paesino ridente tra la provincia di Vercelli e Biella, vogliono inaugurare il luogo per eccellenza deputato a diventare il luogo del turismo ecologicamente scorretto del futuro. Sarà una discarica da “interramento ” con cubatura di 2.000.000.000 m3 di amianto da interrarre nel triangolo tra Salussola – Carisio-Buronzo e Santhia' e relativo terreno della Baraggia, ove e' coltivato il riso Arborio D.o.p. Nel mese di febbraio scorso l'Ordine dei Medici di Vercelli si è opposto descrivendo tutti i problemi che sorgerebbero per la salute umana, le falde acquifere con relativi acquedotti, oltre alla devastazione paesaggistica di borghi come Nebbione e relativo Castello e il Borgo di S.Damiano con chiesetta votiva del ‘600, dove d'estate fanno la festa del riso sull'aia. Uno scempio assurdo. Amianto a più non posso sarà sotterrato come il milite ignoto in terra di risaia, sfrattando il riso arborio D.o.p. di Baraggia. Una mutazione in piena regola con il plauso degli esperti dell'inquinamento insostenibile, ai danni dei nostri polmoni che al momento non hanno a magazzino il ricambio come fossero delle ruote di scorte. Tante le firme per fermare il Leviatano dei Leviatani, sua maestà l'amianto, che diffonderà il suo verbo di mortale genia, disperdendo nell'aria la sua genia inestirpabile. E così il nostro “Dio Amianto” che nessuno è richiesto vuole diventare il nostro vicino di casa, il nostro buttafuori, che più che buttare fuori, butta dentro in falda acquifera ben 2.000.000.000 di figli e nipoti suoi che altrimenti non saprebbero dove andare. E così da Salussola minuscolo paesino che mai vorrebbe diventare famoso per tale futuro santuario immacolato, di amianto investito, fino alla tenuta del Nebbione e alla Tenuta di S.Damiano, luoghi a me cari che io descrivo in “città senza semafori e case con le ruote” avremo la Silicon Valley, un esodo del riso che più che amaro sarà infiltrato di fibre che nulla hanno a che vedere con le fibre alimentari, quelle buone. Luoghi certo non da location, ma luoghi agresti ricchi di storia che verranno polverizzati dall'amianto. L’Ordine dei Medici di Vercelli ha posto il veto spiegando che non basterà la tachipirina per neutralizzare i potenziali mesoteliomi che infetteranno contadini, galline, cani, gatti, mucche e quant'altro, ma pare che il Leviatano dell'economia mondiale nella sua immortalità finanziaria, abbia deciso di trasformare questo luogo in un campo di concentramento di fibre cancerogene che per viaggiare non avranno bisogni di treni carri bestiame. Basterà il soffio del vento, e anche a riposo la fibra che non è la fibra del telefono senza fili, viaggerà più veloce della luce, più lenta del tempo che impiega a stazionare nei tuoi polmoni per diventare un mesoteliomi da gran turismo, quello delle discariche e relativi contenuti. Solo Dio in questo é bravo, che l’amianto sarà l'unico Dio che ci aspetta in questi luoghi? Esperti catechisti consiglieranno gite in loco con maschere antigas e consiglieranno accessori salvavita che creeranno un indotto da PIL nazionale Cavie di ogni specie, taglia e genere, armatevi, vi aspetta un futuro polverizzato da polveri sottili e malefiche. L'italia, paese dell'accoglienza, accoglie e adotta l'amianto dell'epoca giurassica del sig. Schmiedeiny, rispettabile cittadino svizzero dimorante in un luogo, la Svizzera, che oltre a custodire segreti e forzieri è allergica all'estradizione dei suoi cittadini. Ergo, Il padre dell'amianto immune dalle polveri sottili respira l'aria di montagna di elvetica memoria, mentre il vercellese ed il biellese ospiterà i tanti frutti avvelenati del lavoro di Schmiedeiny, che dopo Padre Pio é l'esule del terzo millennio, cercato da tutti senza che nessuno lo voglia veramente cercare.
Firmato Barbara Appiano
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