Solenne Processione a Massafra dei Sacri Misteri a cura dell’Arciconfraternita SS. Sacramento

Nino Bellinvia

La Quaresima è “segno sacramentale della nostra salvezza” ed è “tempo della nostra conversione” da vivere nella preghiera, nel digiuno e nelle opere di carità. L’hanno già comunicato anche con un manifesto, la Rettoria dell’Antica Chiesa Madre di San Lorenzo Martire e l’Arciconfraternita dello SS. Sacramento con il Comune di Massafra. A precedere la Processione del Venerdì Santo dei Sacri Misteri della Venerabile Arciconfraternita del SS. Sacramento da ricordare i già avvenuti pellegrinaggi penitenziali dei Crucifissi nel fondo della Gravina della Madonna della Scala, luogo affascinante, pregno di significati religiosi e di storia (prendono nome dal termine dialettale massafrese “Crucefiss”, con il quale sono indicate tre piccole cappelle scavate nella roccia) mentre giorno 29 (questa a cura della Venerabile Confraternita Maria Santissima del Monte Carmelo) si potrà assistere all’antica “Processione del Bordone”.
Ma torniamo all’Antica Chiesa Madre e al programma riportato sul manifesto già citato, precisando che “L'Antica Chiesa Madre da secoli è stata punto di riferimento di questo percorso spirituale”. Basti pensare, infatti, alla devozione di Cristo Spirante, alla Processione dei Misteri e al culto della Vergine dei sette dolori. Alla luce di questa realtà che è anche il lascito della fede dei nostri Padri, si continua a vivere i Riti della Settimana Santa tra fede, silenzio, cultura e tradizione.
Ricordiamo che presso l'Antica Chiesa Madre già lo scorso venerdì, 23 marzo, si è svolto il Pio Esercizio della Via Crucis cantata; sabato, 24 marzo, la Liturgia Penitenziale (con confessioni di Padre Giovanni Marino, sacerdote passionista); Domenica delle Palme, 25 marzo, la Benedizione delle Palme, rito processionale e celebrazione della Santa Messa.
Giovedì Santo. 29 marzo (ore 17.00) Liturgia “In Coena Domini”, Santa Messa, lavanda dei piedi, adorazione della SS. Eucarestia, piccola processione per accompagnare il Santissimo Sacramento nel repositorio, dove una coppia di confratelli in ginocchio con il proprio abito e cappuccio sollevato sul capo, a turno, adoreranno Gesù.
Ed eccoci al Venerdì Santo (30 marzo) con la liturgia della Passione di Gesù (ore 16.00), alla Lettura del Racconto della Passione del Signore, Preghiera universale, Adorazione della S. Croce, S. Comunione.
E quindi (ore 17.00) l’attesissima storica processione dei Sacri Misteri che in passato ci è stata illustrata dal confratello Francesco Resta e che volentieri portiamo a conoscenza dei nostri lettori. A parlarcene è stato il disponibilissimo Priore Giuseppe Marraffa (con lui il vice priore Antonio Angelini e gli assistenti: Antonio Santoro, Antonio Piccolo e Francesco Resta (in ordine numerico 1°, 2° e 3°).
Andiamo con ordine, seguendo le loro indicazioni.
Il venerdì Santo, come sappiamo, è il giorno in cui si ricorda la morte di Nostro Signore e dopo la lettura del “Passio” alla Santa Messa, verso le ore 17,30 il troccolante apre la solenne processione dei misteri che parte dall’Antica Chiesa Madre in un itinerario scenografico della vecchia Massafra che rassomiglia al luogo sacro della Palestina, dove il penitente, impersonato dal confratello incappucciato, è chiamato a fare silenzio nel suo cuore per aprirlo in preghiera accogliendo il mistero pasquale della morte e dolore del Cristo. I confratelli indossano un camice bianco, cingolo celeste, mantello o mozzetta celeste bordata di colore oro, cappuccio e guanti bianchi, corona di spine e sfera riproducente un ostensorio, simbolo della confraternita.
Le consorelle, invece, vestono in nero e portano l’effigie dell’Addolorata in processione.
I portatori delle altre statue invece vestono sempre in nero e assumono un’andatura particolare, che fa risalire alla partecipazione del martirio di Cristo.
La processione si compone di otto statue e vari simboli, tra cui la troccola, strumento in legno lavorato a mano, dalla forma rettangolare, con sei maniglie e otto anelli in ferro che sono agitati per richiamare il silenzio in ricordo del martirio. La troccola risale al 1817 con l’incisione di un nome, tale Nicola Simone.
Dietro il troccolante segue un piccolo gruppo di fiati e percussioni, detta “Bassa Musica”, che intona lamenti tratti da marce funebri. La bandiera nera è simbolo di lutto con inciso S.P.Q.R. Senatus Popolusque Romanus.
Segue la croce di legno nero, la “Croce dei Misteri”, su di essa sono fissati i simboli della Passione: alle estremità sono sospesi due chiodi; due scudisci insanguinati, usati per frustare; l’asta con la spugna utilizzata per bagnare di aceto e fiele le labbra del Cristo per la flagellazione; la scala usata per calare Gesù dalla croce; la lancia con la punta insanguinata che trafisse il costato; la mano che ricorda lo schiaffo e le tenaglie per togliere i chiodi dalla croce; il calice, dono eucaristico della passione; la corona di spine con cui era stato incoronato ironicamente e schernito; il martello usato per battere i chiodi; il gallo che cantò quando Pietro rinnegò; la tunica giocata a sorte dai soldati; tre dadi del gioco e in fine la lanterna servita da Giuda per il tradimento.
Seguono le “paranze”, coppie di confratelli che intercalano tra una statua e l’altra.
La prima statua dei misteri è quella di “Gesù all’orto”, risalente al 1870 realizzata da Nicola Galeone, un artista di Francavilla, vissuto per anni a Massafra.
“Gesù alla colonna” è l’unica statua più recente, realizzata nel 1983, sostituita dalla vecchia statua che rappresentava Cristo piegato in avanti con una nodosa corda attorno al collo.
“Gesù con Pilato” o “Ecce Homo” invece è opera del maestro Ingrasso e fu acquistata nel 1783 a Lecce dalla Confraternita del S.S. Sacramento.
Poi vi è “L’incontro di Gesù con la Veronica”, a seguire la statua più pesante: “Gesù in Croce o Calvario”, che come “Gesù nell’orto”, esiste traccia d’acquisto effettuato nel 1870. Il consiglio di Amministrazione è schierato dinanzi al simulacro di Gesù Morto e dalla bara, su cui è disteso il corpo di Gesù, partono sei “cordoni” di velluto viola, retti da sei uomini chiamati “I Cavalieri di scorta a Gesù Morto”. Dietro a Gesù morto segue la “Madonna Addolorata”; questa è tra le più antiche di fattura leccese e fu ordinata nel 1783. Chiudono la processione, insieme alla banda, i cruciferi e pupiranni (confratelli con cappuccio che rappresentano i penitenti).
Ricordiamo che in occasione della solenne Processione dei Sacri Misteri (come ci ha comunicato l’addetto stampa del Comune. Dott. Francesco Resta) la circolazione stradale subirà alcune variazioni. Da prendere nota che dalle ore 15,00 e sino al termine della processione sarà vietata la sosta a tutti i veicoli nelle seguenti strade e piazze: Largo San Lorenzo, Vico Moro, Via Muro, Via Messapia, Via Mameli, Via Vittorio Veneto, Largo S. Benedetto, Piazza Garibaldi, Via La Terra, Via Laliscia. Nelle suddette Vie e Piazze sarà vietata la circolazione stradale durante il transito della Processione.
Da ricordare che nell’Antica Chiesa Madre di San Lorenzo la Santa Messa della Domenica di Pasqua (1 aprile) sarà celebrata alle ore 9.00.
Nella foto immagine dei Riti della Settimana Santa.

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