Mauro Ermanno Giovanardi torna il 22 settembre con “La mia generazione”

Milano. “La generazione del ‘68 ha perso, la mia ha vinto 1-0: è un progetto rischioso che c’è voluto due anni per realizzarlo ma che mi girava in testa già da un po' di tempo: mi sono sentito pronto solo adesso per farlo, rispettando lo spirito originale e reiventarmi in alcuni pezzi. È il mio personale omaggio a una stagione, fatto in maniera sincera”.

Mauro Ermanno Giovanardi si è espresso così alla presentazione del suo nuovo album “La mia generazione”, in uscita venerdì 22 settembre, sulla scena musicale italiana degli anni novanta.

“Non è un disco di cover – ha aggiunto – In questo senso è stata la cosa più difficile da affrontare. Sarebbe stato più semplice un disco di inediti ed avrei già dei pezzi nuovi da parte. Mi sono messo al lavoro dopo la targa Tenco a Sanremo di due anni fa”.

In questo album di tredici capitoli, Giovanardi ha riletto e realizzato brani degli Afterhours, Marlene Kunz, Ustmamò, Subsonica, Neffa, Casinò Royal, Ritmo Tribale, CSI, Bluvertigo, Mau Mau, Cristina Donà, Massimo Volume e La Crus.

“Ho scelto i pezzi partendo dai testi – ha precisato – Di alcuni sapevo già come farli e per gli altri ho passato in rassegna tutta la discografia di quegli anni fino a trovare quei testi che mi si appiccicavano addosso, da sentirli miei per poi metterci il vestitino giusto, per fare una versione vera”.

Giovanardi ha avuto un bel po’ da fare per questo lavoro su un periodo musicale a lui molto caro.

“Un lavoro anche un po’ antropologico per pubblicizzare quel periodo – ha osservato – Mi sono approcciato a canzoni importanti che ora sono fiero di aver riscoperte”.

La scena musicale italiana degli anni novanta è stata fondamentale per Giovanardi.

“Rileggere la scena musicale irripetibile di quegli anni è stata una scommessa – ha ammesso – Un gruppo di musicisti, me compreso, dopo aver vissuto e imitato certi modelli stranieri, perlopiù anglofoni, ha sentito che era arrivato il momento di parlare al pubblico nella nostra lingua, che era necessario farsi capire, scrivere in italiano ed essere credibili”.

Con Rachele Bastregi dei Baustelle, Giovanardi ha realizzato “Baby dull” degli Ustmamò.

“Volevamo fare da tempo fare un pezzo insieme – ha confessato – Mi piace un sacco il suo spirito rock’n’roll e non potevo cogliere l’occasione di averla in questo progetto poiché i Baustelle sono i veri figli legittimi di quella stagione”.

In questo lavoro sono presenti anche Samuel, Manuel Agnelli, Emidio Clementi e Cristiano Godano.

“Con Manuel siamo compagni di merenda dall’86 – ha confidato – Ci conosciamo da sempre anche se ora ci vediamo un po’ di meno a causa dei rispettivi impegni lavorativi: mi disse subito che voleva esserci, anche se era a X Factor”.

Giovanardi andrà presto in tour.

“Il tour prenderà il via l’11 novembre – ha accennato – Sarà un concerto concept con un set di una ventina di pezzi, compresi i tredici di questo disco; non mancheranno ospiti, anche non presenti in questo disco”.

Intanto Mauro Ermanno Giovanardi inconttrerà i fan a La Feltrinelli il 22 settembre a Roma e il 25 a Milano.

Franco Gigante

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