Taranto. “Gli standard di operatività ed efficienza del Presidio Occidentale di Castellaneta non sono quelli di un ospedale di primo livello. È surreale che un nosocomio possa paralizzarsi quando uno dei medici anestesisti si assenta per malattia”.
Michele D'Ambrosio, presidente provinciale di Taranto dell'ANP, l'Associazione Nazionale Pensionati della Cia Agricoltori Italiani, interviene sulla carenza di anestesisti, ormai cronica, che nella giornata di martedì ha convinto il direttore sanitario del Presidio Ospedaliero Occidentale, Michele Lonoce, a rinviare tutte le attività chirurgiche programmate e a sospendere temporaneamente i ricoveri nei reparti di chirurgia generale, ortopedia e ginecologia.
L’Unità Operativa di Anestesia-Rianimazione conta sei medici, due dei quali risultavano assenti. L'Asl si è affrettata a chiarire che si è proceduto ad una riprogrammazione e l'emergenza è presto rientrata.
“Un ospedale che ha un bacino di utenza così vasto, che comprende diversi comuni del versante occidentale della provincia di Taranto, non può rischiare di funzionare ad intermittenza. Deve essere, piuttosto, potenziato – conclude il presidente provinciale ANP-CIA D'Ambrosio – Perché, oggi come oggi, le potenzialità sono inespresse”.
Già nei giorni scorsi il patronato INAC-Istituto Nazionale Assistenza ai Cittadini promosso dalla Cia Agricoltori Italiani, denunciando i continui disservizi presso l'ufficio vaccinazioni della ASL TA di Castellaneta, aveva chiesto ai vertici della Asl di procedere ad una riorganizzazione del personale, in modo da garantire una ottimizzazione delle risorse umane nei diversi presidi, con l'obiettivo di efficientare tutte le strutture. Ora Inac Cia e ANP Cia, a tutela degli utenti, sollecitano un'azione di rilancio del Presidio Ospedaliero Occidentale di Castellaneta.
“Comprendiamo le ragioni dell'Asl di Taranto: è notoria la difficoltà, anche nel resto della regione, nel reperire dirigenti medici anestesisti – aggiunge il presidente regionale ANP Puglia Franco Tinelli – E abbiamo apprezzato la sollecitudine con la quale sono state poste in essere iniziative che hanno consentito di riprogrammare le attività, anche grazie al supporto di altre strutture, ma non è possibile ricorrere costantemente a soluzioni tampone. Per salvaguardare il rapporto sempre complesso tra i pazienti e la sanità pubblica, è necessario scongiurare ogni eventuale e possibile disagio. L'utenza non può continuare a subire le ripercussioni di carenze ormai endemiche. E, a questo punto – conclude il presidente regionale ANP Cia Tinelli – non sono più differibili politiche che garantiscano, in qualunque condizione, elevati livelli di qualità”.
Franco Gigante