Assemblea Generale della Consulta delle Associazioni di Massafra. Molto apprezzata la relazione del presidente dott. Pino Presicci

(N.B.) Nei giorni scorsi nella sala conferenze dal Palazzo del Cultura, sede della Consulta delle Associazioni di Massafra, si è tenuta l’assemblea generale delle associazioni iscritte alla stessa Consulta, presieduta dal dott. Pino Presicci. Molto apprezzata è stata la sua relazione. Dopo avere rivolto parole di gratitudine sincera al sindaco avv. Fabrizio Quarto, che segue personalmente la Consulta, e al direttivo, ai presidenti, ai delegati e a tutti i presenti, ha citato lo scritto di sant’Agostino “Sono tempi duri, tempi difficili, dicono gli uomini. Comportiamoci bene, perché i tempi siamo noi”. Precisando, subito dopo, che “Siamo noi gli artefici del nostro tempo”, ha evidenziato quanto scritto, in “Come ottenere il meglio di se”, Tony Robbins, formatore, saggista, professionista dello sviluppo personale: “Il nostro destino viene formato dai nostri pensieri e dalle nostre azioni. Non possiamo cambiare il vento ma possiamo orientare le vele”. Ma ecco di seguito il suo discorso.

“In questi anni abbiamo certamente, orientato le vele della Consulta. Una Consulta che aveva perso il suo indirizzo, il suo obiettivo primario. Abbiamo raggiunto la meta? Non ancora. Dalla sua nascita 2007/2008 ha certamente dato un forte contributo, culturale alla città. Una città che gode di un Palazzo dove abita la Cultura. Una città che ha nella sua storia un elenco denso di personalità di alto profilo. Tuttavia, se la Consulta non diventa presenza concreta nella vita cittadina, ovviamente supportata da una diffusa maturità sociale e istituzionale, la Consulta resterà solo un elenco di associazioni. Pertanto, il ruolo più importante rimane la costruzione della consapevolezza nel maturare una coscienza associativa, sociale e politica che diventi strumento e compagno di viaggio di una “azione amministrativa” intelligente e lungimirante, scevra da colori e da passioni ideologiche. Sicché deve emergere l’intimo rapporto fra: partecipazione e cittadinanza – spirito pubblico e sviluppo del territorio, ovvero la così detta – partecipazione costruttiva, così come recita lo Statuto Comunale, inerente alla nascita delle Aggregazioni Associative e del Volontariato. Il nostro impegno, sobrio e silenzioso dà forma e sostanza ai principi costituzionali della solidarietà e della sussidiarietà che alimenta quei beni relazionali che soprattutto nei momenti del “bisogno”, sostengono la coesione sociale e contrastano le tendenze verso la frammentazione e la disgregazione del senso di appartenenza. E’ a questo variegato universo, capace di tessere e riannodare i fili talvolta tormentati del tessuto sociale, che la città deve accordare sentimenti indelebili di riconoscenza. Tuttavia occorre elevare la qualità della nostra partecipazione per una più larga condivisione dei problemi del territorio. La Consulta deve diventare, strumento credibile e propositivo per una città sempre più esigente. Per questo motivo dobbiamo consolidare e rafforzare il binomio Associazionismo e Partecipazione Sociale. La funzione sociale delle associazioni genera l’associazionismo politico, inteso come “polis” ovviamente. Polis, come luogo della coesione sociale. Come paradigma che organizza intorno a sé l'intera produzione socio-culturale della città. Ovvero le ragioni stesse dell’esistenza della Consulta. Una partecipazione consapevole, determinata, concreta genera una rete sociale. L’associazionismo civile non intralcia l'ambito politico. Al contrario, l’associazionismo che caratterizza una società democratica viene prima del partito politico e noi abbiamo il compito di: far respirare il pluralismo sociale, di saldare i legami sociali, di sviluppare le virtù civiche e preparare, così, l’individuo della società civile, ad essere il cittadino della futura comunità. Il vostro impegno, il vostro lavoro, le vostre competenze, la vostra identità come valore relazionale verso la città, è indispensabile processo di crescita; è palestra di democrazia. Quella palestra che molte città ci invidiano. Il vostro mondo, il volontariato è un modello di cittadinanza, è un insieme di cittadini attivi, è un “capitale sociale” per il territorio ispirato a principi di: equità, sussidiarietà, solidarietà e inclusione sociale. Il Volontariato deve diventare, ancora di più coscienza critica. Il Volontariato è una fonte di diffusione dei valori della pace, della non violenza, della libertà, della legalità, della tolleranza, dell’accoglienza e della giustizia sociale. Dobbiamo impegnarci, perché tali valori diventino patrimonio comune della città. Voi siete la parte più preziosa della città, siete la struttura sociale e connettiva della città: perché voi siete la speranza degli ultimi, voi siete l'avvenire sociale, il benessere della città passa attraverso l'Associazionismo. Le Associazioni sono le comunità intelligenti, perché nascono dal basso, in quanto portatori di conoscenza dei veri bisogni del territorio. Ma questo valore, quest’azione generatrice, bisogna consolidarla. Ma dipende solo da noi? No. Noi facciamo tanto. Da un anno abbiamo una nuova guida Amministrativa. Negli incontri avuti con il nostro Sindaco ho presentato l’attuale composizione dell’Albo delle Associazioni che alla data odierna si compone di 83 Associazioni. Alle Associazioni seve con urgenza: La Casa delle Associazioni – Occorre Consolidare i Rapporti Consulta Uffici Comunali – Organizzare sempre un Calendario unico delle manifestazioni – Sinergia tra gli Assessorati e Consulta – dare seguito alla Verifica e alla Approvazione dei Regolamenti approvati dall’Assemblea lo scorso 21 nov 2015 – Istituire il Registro Anagrafico delle Associazioni – Rafforzare la Collaborazione fra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani. Certo le attese sono tante. Ma amministrare non è solo fare un bilancio. Occorre competenza, esperienza, pazienza, mediazione, pacificazione e certamente una buona dose di fortuna. Le insidie sono tante e la strada è lunga e tortuosa. In conclusione chiedo a voi presidenti e delegati. Siamo pronti ad assumere le nostre responsabilità? Siamo pronti a donare tempo alle altre Associazioni? Siamo disposti a lavorare per gli altri? Noi, Vogliamo seriamente dare Dignità a questa Istituzione? Il lavoro da svolgere è molto impegnativo. Non significa occuparsi solo per la propria Associazione. Infatti, come diceva Seneca, “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”. Noi, invece, sappiamo cosa vogliamo. Vogliamo il bene di questa città”. Ha così chiuso la sua relazione tra scroscianti applausi e con tanti complimenti. Non solo per quello che ha detto, ma per tutto quello che è già riuscito a fare.

Nella foto il presidente della Consulta delle Associazioni dott. Pino Presicci

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