Due giorni dopo le elezioni-farsa, Hassan Rouhani continua la sua politica sulle esecuzioni e programma missilistico come prima:


Tre comunicati del CNRI :
Rouhani sottolinea di nuovo le attività belliche nella regione e il proseguimento del programma missilistico
Due giorni dopo le elezioni-farsa, il presidente iraniano Hassan Rouhani ha tenuto una conferenza stampa dimostrando ancora una volta la sua incapacità e mancanza di volontà a realizzare persino il più piccolo cambiamento nelle politiche interne ed estere di questo regime.
Rouhani ha promesso che il regime dei mullah proseguirà le sue attività belliche in Medio Oriente, aggiungendo che si trova in campo in Iraq, in Siria e in Libano e che ha combattuto il terrorismo nella regione.
Iran: Esecuzioni di massa immediatamente dopo la farsa elettorale
Nove esecuzioni il 23 Maggio
Il regime dei mullah in Iran ha immediatamente rimesso in moto la sua macchina per la repressione interna dopo la farsa elettorale, soprattutto attraverso le torture e le esecuzioni nelle carceri di tutto il paese. Dieci detenuti nelle carceri di Tabriz, Zahedan, Ardebil, Kermanshah ed Isfahan e nell'istituto centrale di Karaj, sono stati impiccati il 22 e il 23 Maggio. Solo il 23 Maggio sono state compiute nove di queste esecuzioni.
Le autorità di Zahedan hanno giustiziato il trentenne Abdulkarim Shahnavazi e messo il cappio al collo di un altro prigioniero. Dopo aver assistito alla morte di Shahnavazi, quest'ultimo è stato fatto scendere dal patibolo e gli è stato detto che la sua esecuzione avverrà tra 40 giorni.
Nel tentativo di contenere le crescenti proteste e il disgusto delle giovani generazioni nelle città di tutto il paese, il regime dei mullah sta di nuovo facendo ricorso alle esecuzioni di massa.

Cresce la vergogna per gli enormi brogli dopo le elezioni-farsa in Iran
Dopo che il ministro degli interni iraniano ha affermato che 41 milioni di aventi diritto al voto si sono recati ai seggi venerdì scorso per le elezioni presidenziali, il presidente Hassan Rouhani nella sua conferenza stampa del 22 Maggio, ha fatto un passo avanti affermando che 45 milioni di persone si sono recate a votare. Da quel momento, vari casi di frode, brogli elettorali e misure imbarazzanti per far vedere come se i seggi fossero molto affollati, hanno causato persino più imbarazzo di questo imbroglio.
In un video si vede uno studente universitario fuori da un seggio che dice: “Sono entrato 10 volte. Non ci hanno dato neanche una stanza… Hanno riempito 20-30 autobus e hanno portato tutta la gente qui… e li hanno portati dentro. Io personalmente non voglio votare. Sono venuto solo per la mia università. Hanno detto che il nostro documento di identità deve essere timbrato per poterci laureare. Ecco! Io non voglio votare per nessuno. Anche tutti i miei amici sono qui (per casi simili)”.
Tutti I giovani presenti al seggio hanno risposto: “Tutti noi qui vogliamo solo il timbro sui documenti di identità”, (https://www.youtube.com/watch?v=aQ2Vmbhatpg).
In un altro video ripreso a Shar Ghanj, un villaggio nei pressi della città di Birjand, Iran nord-orientale, si vedono molti abitanti che dicono alle autorità che hanno stampato 399 voti nel villaggio, su una popolazione di 30 persone, vale a dire 13,5 volte di più della popolazione del villaggio.
“Siamo andati al governatorato e abbiamo detto che hanno portato 399 persone da altri posti, cioè che questa è una frode. Ma ci hanno detto che non sono affari nostri”, uno degli abitanti ha detto: “Hanno presentato numeri contraffatti sul nostro villaggio. Se chiedete a chiunque, vi dirà che in questo villaggio vivono sette famiglie. Allora come possono aver votato 400 persone, se ci sono solo sette famiglie?”, ha chiesto un altro abitante.(link: https://www.youtube.com/watch?v=ylDqqUTCUqI)
La portata di questi brogli elettorali e dell'acquisto dei voti della gente, è arrivata ad un punto tale che il ministro degli interni del regime ha detto, con il massimo della sfrontatezza, che distribuire pranzi e cene alle elezioni è piuttosto tipico.
“Quando qualcuno fa un discorso, invita un certo numero di persone. Allora 100 persone vanno nella loro sede elettorale per cena. Questo significa che hanno venduto i loro voti? Tutti sanno che l'ospitalità li obbliga ad offrire la cena a quelle persone”, ha detto Rahmani Fazli.
Il baccano fatto dal regime iraniano nell'affermare che un grosso numero di iraniani all'estero ha preso parte a queste elezioni-farsa, è un altra misura ingannevole del regime che non è riuscito a far passare. Nonostante tutte le frodi e i brogli elettorali, solo il 6,5% degli aventi diritto al voto si è presentato, secondo le statistiche fornite dal ministero degli interni. Naturalmente il vero numero è persino più basso.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
24 Maggio 2017
Mahmoud Hakamian
@HakamianMahmoud

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