Tranquilli, ci sono Baudo e Costanzo in Tv
Voi dite che gli anni passano? Tranquilli, siamo in Italia. Date un’occhiata fuori: la gente mette dieci euro di benzina e va fuori a Pasquetta; lotto e lotterie varie incassano bene in cambio di impossibili speranze; e poi a casa…a casa tutto a posto, basta accendere la Tv: la domenica pomeriggio c’è Pippo Baudo in Rai, il giovedì sera c’è il Maurizio Costanzo Show a Canale 5 e a tarda notte appare Bruno Vespa con le sue molteplici porte. Ecco, mi basta accendere la Tv per sentirmi venti o trent’anni più giovane. E’ bellissimo! Non so se lo fanno per rincuorarmi, per dirmi che il tempo non è passato, che non sono rimbambito; oppure, al contrario, “lorsignori” si sono convinti che sono davvero rincoglionito e mi possono propinare in tivvù vecchi scarponi scalcagnati che non ce la fanno neanche a parlare e a stare in piedi. Eppure pago le tasse, pago il canone e pago il sovrapprezzo sui prodotti che fanno la pubblicità (che se no com’è che un pacchetto di caramelle costa due euro e cinquanta, cioè cinquemila lire?!?). Pure la mitica Barbarella D’Urso, ormai evanescente a furia di aumentare i watt dei riflettori per eliminare le rughe, mostra i segni del tempo e una panzetta malamente trattenuta. Per il momento vince solo la mitica Maria (non chiedetemi il cognome perché non ce n’è bisogno: se non è quella di Nazaret, non può che essere la De Filippi, solo casualmente moglie – forse a sua insaputa – del prefato Costanzo) che giorno dopo giorno riesce equamente a tirarsi su zigomi e angoli degli occhi, contemporaneamente al prolasso lattiero-caseario provocato alle nostre ginocchia dalle sue sdolcinate letterine.
Ho un amico molto anziano che mi ha detto che ogni sera accende il televisore per verificare due circostanze: A – se riesce ad accendere il televisore è vivo lui; B – se appaiono i Baudo e i Costanzo sono vivi loro. Ha da passa’ ‘a nuttata…
A proposito di televisione…
In una fase di forte tensione attorno ai vertici della Rai, con il direttore generale Antonio Campo Dall'Orto che, nonostante l'assedio della politica e gli attacchi dei consiglieri, assicura di voler andare avanti, è il ministero dello Sviluppo economico, che vigila sugli adempimenti previsti dal contratto di servizio della Rai, a tendere una mano alla tivù pubblica sul tema del tetto ai compensi degli artisti. Il sottosegretario Antonello Giacomelli, accogliendo una tesi dell’Avvocatura dello Stato, ha scritto una lettera in cui si afferma che il limite imposto dalla legge ai compensi pubblici (240mila euro l’anno) non riguarderebbe gli “artisti”. Fra gli artisti ci sarebbero i presentatori, come Fabio Fazio e Carlo Conti (gente da due milioni l’anno!), ma anche il pensionato Rai Bruno Vespa che da tempo paga i propri contributi allo specifico ente per lo spettacolo.
Insomma… siamo sempre al «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi» .
Il divano dell’ammiraglissimo
Secondo il sito L’ultima Ribattuta, il capo di Stato maggiore della Marina Militare, amm. Valter Girardelli, avrebbe fatto spendere allo Stato, ovvero alla Marina, ovvero a noi contribuenti, ben diecimila euro per far rifoderare il divano del proprio studio.
La notizia è firmata dal direttore del giornale on-line, Guido Paglia, uno che è passato da Enzo Biagi a Indro Montanelli, per approdare alla direzione delle comunicazioni esterne della Rai. Si dice che l’ammiraglissimo goda della stima e amicizia del ministro della Difesa Roberta Pinotti. Vabbe’, ma l’anglofila “spending review” che fine ha fatto? Ma la revisioniamo questa spesa o no?
Raggi, il problema sono i topi, non i centurioni!
Il Tar (Tribunale amministrativo regionale) del Lazio ha sospeso l’ordinanza con la quale il sindaco Virginia Raggi del M5s, non avendo di meglio da fare (sic!) aveva vietato sia la presenza folkloristica di centurioni vicino ai monumenti storici, sia i “risciò” con pedalata assistita o meno. Secondo l’inadeguato sindaco della capitale, tutti i problemi di Roma stavano nelle comparse vestite da antichi romani che chiedevano una mancia per farsi insieme una foto divertente; e gli accompagnatori con risciò. Tutta gente che si guadagna da vivere senza rubare nulla a nessuno e senza infastidire nessuno. Nei giorni scorsi alcuni servizi televisivi hanno riproposto le immagini delle torme di topi per tutta Roma, di maiali e cinghiali che frugano nelle masse di spazzatura sparse dappertutto, e altre brutture. E’ la sporcizia il male di Roma, non i pedalatori di risciò e i rustici centurioni. Il Tar, umiliando il sindaco e i suoi “tecnici”, ha ricordato che le ordinanze si emettono di fronte a “situazioni di emergenza impreviste”, e non per proibire indiscriminatamente attività lecite. Inoltre, poiché la “perla” del M5s, ovvero l’inadeguato sindaco di Roma, non ha “Attivato il dovere dell'amministrazione – scrive il Tar – di adottare la disciplina organica anche dell'attività svolta dai cosiddetti centurioni, la quale richiede, quantomeno, il rilascio di un previo titolo autorizzativo», il Tribunale amministrativo ha fissato un’udienza al 6 dicembre per la trattazione del merito del provvedimento.
Per quanto Grillo e i suoi “centurioni” sbraitino, la Raggi resta un…cavallo di Troia.
Se si fa antifascismo in assenza di fascismo
“La retorica liturgica, rituale e nostalgica dell'antifascismo in assenza conclamata di fascismo, permette alle sinistre europee di occultare il loro subdolo e indecoroso passaggio totale al partito unico della produzione capitalistica”. E’ quello che scrive Diego Fusaro su “Lettera43” e che vi propongo come la migliore lettura della settimana.
“Questa la mia tesi – prosegue Fusaro scrivendo delle elezioni francesi – che ovviamente verrà accolta come fascista, dato che il pensiero unico oggi silenzia in tal maniera ogni tesi non compatibile con esso. L'antifascismo patriottico in presenza di fascismo fu una cosa seria e anche sacrosanta. Niente a che vedere con l'odierno antifascismo liturgico in assenza di fascismo, che già Pasolini connotò insuperabilmente come “antifascismo archeologico”. L'antifascismo in presenza di fascismo era anticapitalista. L'odierno antifascismo in assenza di fascismo è ultracapitalistico. Insomma, per sconfiggere la “fascista” Marine Le Pen le sinistre appoggeranno l'ultracapitalista marchiato Rothschild, il signor Emmanuel Macron. Colui che esprime magnificamente l'ultraliberismo deeticizzato e sans frontières, il volto più indecoroso della mondializzazione classista capitalistica tutta a detrimento di masse popolari, lavoratrici e disoccupate”.
Impagabile. Fusaro ricorda pure che il socialista Hollande definì i proletari come “sdentati”; e che Jacques Attali (economista e banchiere, mentore di Macron) li definì “plebaglia”. Avanti popolo!!!
Antonio Biella