Nino Bellinvia
Con la chiusura della terza tappa della mostra di scultura, pittura e grafica, si è concluso nei giorni scorsi al “Villino Liberty” di Barcellona Pozzo di Gotto, l’evento per il 50° anno di attività culturale e artistica del Maestro Giuseppe Messina. L’evento era stato inaugurato lo scorso 28 gennaio nel foyer del nuovo teatro dedicato al musicista della prima metà dell’ottocento Placido Mandanici.
La manifestazione, prima di questo genere realizzata nel lussureggiante teatro barcellonese, era stata proposta dal “Movimento per la Divulgazione Culturale” che l’ha organizzata in collaborazione con le Associazioni “FilicusArte” di Milazzo, “Messina Oggi”, “Messina Web” e Accademia “Amici della Sapienza” di Messina, “Giambra Editori” di Terme Vigliatore e Pro Loco “Alessandro Manganaro” e con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Barcellona Pozzo di Gotto e dell’Università degli Studi di Messina.
Nella prima tappa presso il teatro Mandanici (ottimo il coordinamento della prof.ssa Maria Torre), l’artista Giuseppe Messina è stato presentato dal sindaco dott. Roberto Materia e dagli assessori dott.ssa Ilenia Torre (Cultura) e dott. Gianluca Sidoti (Grandi Eventi). Erano seguite le relazioni del presidente della Pro Loco “Alessandro Manganaro”, dott. Andrea Italiano; del presidente di “Messina Oggi”, prof. avv. Francesco Cardile; della prof.ssa Caterina Barresi, presidente della “FilicusArte”; del presidente di “Messina Web”, Rosario Fodale, e della prof.ssa Teresa Rizzo, presidente dell’Accademia “Amici della Sapienza”. La mostra era stata spostata l’11 febbraio al piano terra e primo piano nei locali della Galleria d’Arte “Seme d’Arancia” (contigua al monumento realizzato dal poliedrico artista Emilio Isgrò) ed in seguito, il primo di marzo, al Villino Liberty “Foti-Arcodaci”. E’ stata data, così, la possibilità a tanta gente di poter visitare l’esposizione che, a giudizio di tutti, si è rivelata essere tra le manifestazioni culturali più importanti che si siano realizzate a Barcellona Pozzo di Gotto. Da ricordare che, prima della chiusura della prima tappa al teatro Mandanici, in tanti hanno avuto l’occasione di assistere alla proiezione del film “Un estremo atto di Giustizia”, scritto, diretto e interpretato dallo stesso Giuseppe Messina. Com’è stato costatato, l’evento è stato seguito da tantissimi visitatori, tra cui numerosi i giovani, oltre le scolaresche, specialmente negli ultimi giorni, quando sono giunti, (oltre a tanti stranieri) numerosi visitatori dalle province di Catania e Messina e particolarmente dalle località di Milazzo, Patti, Montalbano Elicona, Basicò e da tante altre località del comprensorio del Tirreno, grazie alle notizie divulgate dai mezzi di comunicazione di massa come “Facebook”, “Gazzetta del Sud”, “Messina Web”, “Liguria 2000 News”, “Politicamente Corretto”, “24 live”, “Ora Web Tv”, “Britalyca News Londra” e altri.
Il Maestro Giuseppe Messina ha avuto modo, in quest’occasione, di aprirsi ulteriormente per farsi apprezzare persino dagli scettici e i mal disposti a credere, proprio a causa del detto “nemo profeta in patria”. A proposito di questo modo di dire, l’artista, all’inaugurazione, quando gli è stata data la possibilità di parlare, ha affermato quanto in una precedente manifestazione aveva asserito, che questa è una meschina formula adottata, quasi sempre da chi non ha a piacere che altri realizzino i propri sogni nel luogo dove sono nati per una questione di gelosia o d’invidia. Proprio rivolto agli studenti e ai tanti giovani che hanno visitato la sua mostra, il Maestro Giuseppe Messina ha ripetuto: “Ricordatevi che c’è sempre chi tenta di ostacolarvi e, spesso comincia con il dire “Nemo profeta in patria”, ma voi dovete impedire che costoro vi taglino le gambe, non dovete scoraggiarvi, anzi dovete tirare fuori tutta la grinta possibile per andare incontro alla realizzazione dei vostri sogni. Io l’ho fatto e consiglio di farlo anche voi”.
Proprio così.
Questo ha fatto il Maestro che da Roma è tornato nella sua città alla fine degli anni ‘70, fondando il “Movimento per la Divulgazione Culturale” e poi anche un organo di stampa, “La molla”, porgendo la sua ferma mano a tutti quei giovani che egli riteneva meritevoli di proiettarsi nel mondo dell’arte. Ha scavato dentro di sé, ha cercato i motivi della sua esistenza e ha tirato fuori tutte le sue qualità, realizzando delle vere opere d’arte: sculture, pitture, opere teatrali, cinematografiche, romanzi, poemi. Rivoluzionando così, per certi versi, un modo d’intendere l’arte e l’artista.
Adesso, oltrepassata la soglia dei settanta anni, riteniamo giusta la proposta che è stata rivolta al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Messina affinché sia conferita la Laurea Honoris Causa a questo intellettuale, in atto intento a sistemare i suoi schizzi e i versi sparsi ovunque nei cassetti e negli scaffali del suo ampio studio… Nello stesso tempo medita la realizzazione di un nuovo poema dal valore didattico, dal titolo provvisorio “L’agonia di Eracle”, di cui ha già definito i primi versi introduttivi.
Nel collage l’artista Giuseppe Messina e alcuni visitatori.