Maryam Rajavi: “Trasformiamo il Nuovo Anno nell’anno della sconfitta del dittatore religioso del velayat-e faqih in Iran e nella regione”

Ad una grande conferenza tenutasi in occasione del Nuovo Anno persiano, la Presidente eletta della Resistenza Iraniana Maryam Rajavi si è congratulata con tutti gli iraniani in Iran e all'estero. Si è augurata che il nuovo anno sia l'anno in cui verranno spezzate le catene del regime del velayat-e faqih, dell'arrivo della primavera della libertà e della sovranità nazionale, del fallimento della belligeranza dei mullah nella regione e l'anno dell'emancipazione del popolo indifeso della Siria dalle catene di questo regime brutale.
John Bolton, ex-ambasciatore U.S.A. all'ONU, Robert Torricelli, ex-membro del Senato americano, l'ex-Primo Ministro Pandeli Majko, Fatmir Mediu, membro del parlamemnto e leader del Partito Repubblicano, Jean-Pierre Muller, Sindaco di Magny en Vexin, membro del Consiglio Provinciale della Val d'Oise e co-presidente del Comitato dei Sindaci Francesi per un Iran Democratico, Bruno Macé, Sindaco di Villiers Adam e membro del Comitato dei Sindaci per un Iran Democratico, insieme a personalità come il Presidente del Comitato Atletico del CNRI, Moslem Eskandar Filabi, hanno parlato a questa grande conferenza organizzata a Tirana, cui hanno preso parte migliaia di membri del PMOI.
Maryam Rajavi ha detto: “Il Nowruz del popolo iraniano verrà nel giorno in cui tutti i settori della società iraniana, compresi i persiani, i baluci, i curdi, gli arabi, gli azeri, gli sciiti, i sunniti, i cristiani, gli ebrei e gli appartenenti ad altre religioni ed etnie, potranno vivere insieme in pace in una società basata sulla separazione tra religione e stato. Questa sarà una società in cui chiunque potrà pensare liberamente ed esprimere le sue opinioni, eleggere e promuovere le sue tradizioni politiche, cercare di cambiare qualunque governo che ritenga contrario agli interessi del popolo, una società in cui le persone potranno scegliere il proprio abbigliamento e in cui nessun obbligo verrà legittimato”.
Ed ha aggiunto: “Il popolo dell'Iran e degli altri paesi della regione, si aspettano che gli Stati Uniti considerino una revisione fondamentale della loro politica degli ultimi 16 anni. Quella stessa politica che ha consegnato l'Iraq al fascismo religioso al potere in Iran su un piatto d'argento, aprendo la via al regime per la distruzione della Siria, dello Yemen e di altri paesi della regione. Nulla è stato più di utile al regime del velayat-e faqih in Iran dell'accondiscendenza degli Stati Uniti. Qualunque politica sull'Iran e il Medio Oriente che non rispetti la lotta per la libertà del popolo iraniano e che non avalli la richiesta urgente dei popoli della regione di espellere il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane (IRGC), è destinata a fallire. Il rovesciamento della tirannia religiosa dei mullah è responsabilità del popolo iraniano e della Resistenza, ma noi ci aspettiamo che finiscano le concessioni e gli aiuti che hanno contribuito a far mantenere il potere a questo regime per anni. A questo scopo, tutte le relazioni commerciali e diplomatiche devono essere subordinate alla fine delle esecuzioni e delle torture, le forze criminali ed invasive del regime devono essere espulse dalla regione, l'IRGC deve essere messo nella lista delle organizzazioni terroristiche e la lotta per la libertà del popolo iraniano deve essere riconosciuta”.
Parlando della crisi che attanaglia il regime iraniano, ed in particolare dell'impasse nelle sue prossime elezioni, la Presidente eletta della Resistenza Iraniana ha precisato: “Oggi Khamenei deve affrontare tre situazioni difficili che determineranno il destino delle elezioni-farsa del regime. Primo: la paura della resistenza e della ribellione del popolo iraniano. Secondo: la politica americana nella regione che ha gravemente allarmato il regime. E terzo: il dilemma sulla successione di Khamenei che ha portato ad una profonda crisi all'interno del regime. Il popolo dell'Iran non crede alle elezioni-farsa del regime e le boicotterà come ha sempre fatto. Secondo le ammissioni fatte da esponenti del regime, i vari settori del popolo iraniano hanno inscenato dalle 7 alle 11 mila manifestazioni di protesta lo scorso anno contro le politiche del regime. Al di là di ogni protesta, c'è un'esercitazione quotidiana per sradicare l'ingiustizia e l'oppressione del regime. Perciò, i governi occidentali non devono cadere negli inganni e nelle elezioni-farsa del regime a scapito del popolo dell'Iran. La politica di ignorare i diritti umani, la libertà e la Resistenza del popolo iraniano, non può più continuare”.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
20 Marzo 2017
Mahmoud Hakamian
@HakamianMahmoud

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