Nino Bellinvia
Terza e ultima tappa della mostra di scultura, pittura e grafica per i 50 anni di attività artistica e culturale di Giuseppe Messina. Inaugurata il 28 gennaio nel foyer del teatro “Placido Mandanici” di Barcellona Pozzo di Gotto, nell’ambito dell’evento “Mezzo secolo al servizio della Cultura”, è proseguita alla galleria “Seme d’Arancia” e attualmente, sino al 31 marzo, al “Villino Liberty”. Apprezzate tutte le opere esposte. Dalle sculture in bronzo, in pietra, in ossidiana ed in legno, alle opere pittoriche e grafiche. Oltre ad essere quell’artista eccellente da tutti conosciuto, è anche un operatore culturale che tanto ha dato alla comunità, specialmente a quella nella quale è ritornato a vivere verso la fine degli anni ’70 dopo un lungo periodo di permanenza a Roma, dov’è entrato in contatto con il grande mondo della cultura. L’esperienza maturata nel tempo, l’attento studio della classicità e la meditazione l’hanno spinto a realizzare tante opere scultoree e pittoriche riguardanti proprio quel mondo dal fascino particolare. Non si è fermato, però, soltanto a questo. La sua fervida fantasia l’ha portato a scrivere delle opere imbastite di classicità mitologica. Ha cominciato con “Odissea ultimo atto” che continua letteralmente l’opera di Omero, illustrata con dieci sculture bronzee che l’autore stesso ha realizzato con l’intenzione di fare un vero libro d’arte. A questo hanno fatto seguito “Stirpi di Atlantide” e, per chiudere la trilogia dedicata al cieco Omero, “La leggenda di Omero”. Queste tre opere, per le quali gli è stata attribuita la “Medaglia d’Oro” del Senato della Repubblica, sono formati da diciassette lettere e finiscono con la stessa parola: leggenda. Ma non sono soltanto queste le opere letterarie del maestro Messina. Ricordiamo che aveva già scritto e pubblicato “Puru chista è storia” (raccolta di poesie dialettali d’impegno sociale che vanno a ritroso dalla strage di Bologna del due agosto 1980 a quella di Portella della ginestra del primo maggio del 1947), “Sognu di ‘na nott’i capu d’annu” (poemetto conviviale sempre in dialetto, dedicato al padre che era scomparso da non molto). Diverse anche le opere teatrali: “Lamento per Placido Mandanici” (messo in scena nel 1999 in occasione del bicentenario della nascita del musicista barcellonese); “Nel segno di Socrate” (messo in scena più volte nelle scuole nell’ambito di progetti sulla legalità); “Non sono Cyrano de Bergerac” (messo in scena a “Villa Piccolo di Calanovela” di Capo d’Orlando), “5 gennaio 1984 – Testamento teatrale” (dedicato allo scrittore e giornalista Giuseppe Fava assassinato dalla mafia); “Questo è l’amore”, “Nel mitico regno di Eolo”, ed altre. Fanno parte del corso della mitologia classica, realizzate dopo la suddetta trilogia, ben 26 poemetti, tutte opere didattiche come le precedenti, di cui cinque già pubblicate: “Ulisse destino di se stesso”, “Il Tempo – Viaggio in ascesa verso il seno della terra”, “La filosofia del saggio”, “Il testamento di Odisseo” e “Penelope”. Come si può notare, il Maestro Giuseppe Messina è un artista e un letterato che opera veramente a 360 gradi nel mondo della cultura e dell’arte figurativa. Gran mole di attività di questo figlio di una Sicilia alla quale tanto ha dato. Alla fine degli anni ’70 ha voluto fare ritorno nella sua terra allo scopo di spendersi per essa con tutte le sue energie fondando l’Associazione “Movimento per la Divulgazione Culturale” (nel cui ambito si sono fatti le ossa diversi giovani in seguito personaggi assurti alla ribalta delle cronache) e tra l’altro, “La molla” (organo d’informazione), oltre a svolgere nello stesso tempo un’intensa attività giornalistica di denuncia senza fare sconti a nessuno. Il 31 marzo si chiude la terza tappa della sua mostra. Chi non l’ha ancora visitata, ha ancora la possibilità di farlo recandosi al “Villino Liberty” di via Roma. Anche se non ci sono più le grandi opere (già esposte al teatro “Placido Mandanici” e alla galleria “Seme d’Arancia”) si possono apprezzare quelle di piccola dimensione, tra le quali il dipinto di cm 50 x 70 nel quale, in un particolare, per sintetizzare tutto il tema dell’evento culturale di questi 50 anni di attività artistica di Giuseppe Messina, vi è scritto: “Uomo consulta la tua storia prima che si spenga l’ultimo lume della classicità”. Nel collage: taglio del nastro all'inaugurazione della mostra al Teatro Mandanici con l’artista Giuseppe Messina, l’assessore Ilenia Torre, la scrittrice Graziella Lo Vano e il sindaco Roberto Materia; il presidente dell’Associazione FilicusArt di Milazzo, Caterina Barresi, consegna una targa d’onore all’artista Messina (di lato la prof. Maria Torre, biografa e vicepresidente del Movimento per la Divulgazione Culturale).