MARGINALMENTE n. 114 del 7.gen.2017



Come certi giornalisti coprono il governo

L’Italia è sull’orlo del fallimento e certi giornalisti fanno di tutto per coprire i governi. Non voglio dare ragione a Grillo che ieri era un comico e oggi è una macchietta con le sue piroette in bilico tra antipolitica e politica a tutto tondo. Non gli do ragione sulla ventilata istituzione di un famigerato “tribunale del popolo” per giudicare le bugie dei media perché di giornalisti seri ne esistono ancora e perché il vero tribunale popolare (quello che va a votare) presto si occuperà seriamente anche delle menzogne e delle magagne dei pentastellati.


Però…però giovedì mattina sono rimasto disgustato vedendo il TG5 dare alle 8,20 – cioè dopo venti minuti, in pratica a fine telegiornale – la notizia che l’Italia è in deflazione perché i prezzi nel 2016 sono scesi sia pur dello 0,1 per cento. Un fenomeno, si spiegava, che conta un precedente addirittura nel 1959: 58 anni fa!


E come corollario alla notizia, per farla comprendere meglio, si diceva che nell’anno appena trascorso, quello così tanto magnificato dall’allora intelligentissimo premier Matteo Renzi, i cui intelligentissimi ministri sono tutti nel nuovo governo (il più opaco di questi è diventato persino premier); in quell’anno 2016, si diceva, 16 milioni di cittadini italiani hanno dovuto ridurre il consumo di carne; 10 milioni di italiani hanno dovuto ridurre il consumo di pesce; e tre milioni e mezzo di povericristi italiani hanno addirittura dovuto diminuire il consumo di ortaggi.


Guardate la foto: quella donna non è una barbona o una migrante. E’ una donna italiana, dignitosa, curata, ma si piega sugli scarti del mercato perché le sue condizioni economiche non le consentono di fare la spesa. Non può mangiare!


Qui non contano più i dati dell’Istat che ci dà un tot di milioni di poveri: qui c’è un arretramento delle condizioni di vita di un popolo mentre un manipolo di inetti sorridono dal teleschermo mostrando schermate di successi inventati , mentre i veri successi li fanno (senza slide) amici e parenti.


Ma se un quarto della popolazione italiana ha ridotto il consumo di carne, significherà pure un accidenti di qualcosa? Il primo che dice che sono diventati tutti vegani si becca un pugno sul naso! E se tre milioni e mezzo di disgraziati che hanno l’unica colpa di essere italiani non possono comprarsi neanche un paio di zucchine o una melanzana, significa qualche stramaledetta cosa per gli imbecilli che ci hanno ridotto così?


E il TG5 che fa? Mette la notizia a pagina 25 – si direbbe se il tg fosse un giornale cartaceo. Quei signori di Canale 5, della famiglia Berlusconi, che quando il loro datore di lavoro era al governo e lo spread saliva di giorno in giorno, davano la notizia – insieme a tutti gli altri media – con grandissima evidenza sino a costringere il “Cavaliere” alle dimissioni e permettere ai Sovrani d’Italia, Napolitano e Mattarella, di sostituirsi al popolo e insediare a Palazzo Chigi gente come Monti e Renzi (più Letta e Gentiloni… non pervenuti) per finire di distruggere l’economia di questo Paese.


Voi dite che Trump è fesso?


Mezzo mondo parla male del nuovo presidente degli Usa. Intanto, Trump ha minacciato la General Motors che intendeva aprire una fabbrica di auto in Messico annunciando la ritorsione di pesanti tasse doganali. E la GM in 34 ore ha rinunciato al progetto messicano ripiegando su una nuova fabbrica negli States.Tre giorni dopo, il presidente ha rivolto analoga minaccia alla Toyota. Mica tutti sono fessi come i governi italiani che fanno andare all’estero gran parte delle grandi aziende, a partire dalla Fiat con sede fiscale nel Regno Unito!


Cinture di castità antistupro


Dopo le violenze di massa del Capodanno di Colonia dello scorso anno (ad opera di gruppi di immigrati), in vista del capodanno 2017 una imprenditrice tedesca ha inventato i pantaloncini antistupro. Sono fatti con materiale robusto, lo stesso di quello utilizzato per i giubbotti antiproiettili, e hanno una serratura. Costano 149 euro e sono andati a ruba. Il problema è: perché le donne occidentali, dalle conquistate libertà, devono tornare a pratiche del medioevo per il buonismo becero dei rispettivi governi?


Ladro imbecille


Lui stava rubando olive in un uliveto delle campagne di Andria (Puglia); la moglie, in auto sulla stradina, gli faceva da palo. Una pattuglia di carabinieri in borghese, insospettita, ha avvicinato la donna. Il ladro imbecille, pensando che quegli uomini stessero insidiando le grazie della sua signora (una 25enne), è uscito dall’uliveto come una furia, portandosi appresso il sacco con la refurtiva, e ha aggredito i militari.


Una volta immobilizzato “Otello”, i carabinieri hanno arrestato la coppia che aveva già stipato in auto un quintale di olive.


Battutacce tra giornalisti


Il grande giornalista, direttore e autore televisivo Cesare Lanza sta scrivendo a puntate su La Verità, il nuovo giornale diretto da Maurizio Belpietro, una ministoria di sessant’anni di giornalismo citando quei tanti che ha conosciuto, quelli con cui ha lavorato, aneddoti e battute. Vi riporto alcune di quelle battute così, al volo.


Antonio Padellaro ha detto di sé: “Su Silvio Berlusconi ho scritto qualsiasi cosa tranne, forse, che aveva crocifisso Gesù Cristo”. Edoardo Raspelli, al Corsera, passava per uno scansafatiche finchè un giorno Lanza gli disse: “O ti mandiamo al Corriere dei Piccoli oppure vediamo come te la cavi con una rubrica di recensioni spietate sui ristoranti di Milano”. Da allora è diventato un grande esperto di gastronomia. Di Carlo Rossella ricorda che quando dirigeva La Stampa teneva appesa al muro la foto di Gianni Agnelli; e quando diresse il TG1 appese la foto del Papa. Ora scrive una rubrica, “Alta Società”, su Il Foglio. Un giorno il suo amico imprenditore Diego Della Valle gli disse: “Se scrivi quella rubrica per fare la figura del coglione, ci riesci perfettamente”. Arrigo Benedetto detestava le frasi fatte e i luoghi comuni, e lo stesso Cesare Lanza si ricorda un cazziatone perché una volta aveva scritto”per parte mia”. Il motto di Edilio Rusconi, che portò il settimanale Oggi a vendite eccezionali, era “Altro che notizie, la gente vuole sognare”. Gianni Agnelli una volta disse di Paolo Mieli: “Ha messo la minigonna al Corriere della Sera”. Personalmente non ho capito se voleva dire che l’aveva svecchiato o se l’aveva imputtanito. Di Lamberto Sechi la secca sentenza: “Un giornale non può avere amici”. Gaetano Afeltra coniò la definizione del giornalista ideale: “Orfano, figlio di puttana e scapolo”. Indro Montanelli ha lasciato libri interi di frasi ad effetto. Lanza ne ricorda una per tutte: “Il bordello è l’unica istituzione italiana dove la competenza e il merito sono riconosciuti”.

Antonio Biella

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