«Il governo promuova un’attenta analisi per monitorare i livelli di inquinamento marini e torrentizi a Crotone». È quanto afferma il deputato M5s Paolo Parentela, che ha interrogato a riguardo i Ministri dell’ambiente, della salute, dell’interno e dell’economia. «Da quando è fallita la Soakro – aggiunge il parlamentare – il depuratore di Crotone è praticamente bloccato e gli altri depuratori della provincia non sono stati gestiti correttamente. In più l’Arpacal, a causa del depotenziamento della sede provinciale di Crotone, non ha eseguito alcun controllo nell’ultimo anno».
Il Cinque Stelle continua: «Il depuratore di Crotone è sottodimensionato rispetto alle esigenze della città pitagorica. Questo porta ad un’eccessiva produzione di fanghi residui, che non possono essere smaltiti correttamente e che comunque hanno un costo di circa 2400 euro giornalieri. Tutto ciò ha portato ad un massiccio inquinamento del fiume Esaro e dunque del mare di fronte alla città di Crotone, visto che nelle scorse settimane i reflui sono confluiti direttamente nel fiume senza essere depurati. Questa situazione aggrava ulteriormente le già deficitarie condizioni ambientali della città e della provincia di Crotone. È necessario un intervento immediato per valutare i rischi sulla salute a cui sono sottoposti i cittadini e correre ai ripari».
«Ricordo – ribadisce Parentela – che l’Italia è sotto procedura di infrazione da parte dell’Ue per la deficitaria condizione dei sistemi di depurazione (in Calabria i depuratori sotto procedura d'infrazione sono 130), tra i quali rientra anche l'agglomerato della città di Crotone soprattutto per la mancata dotazione di reti fognarie idonee a raccogliere e convogliare la totalità delle acque reflue urbane oltre ad aver disatteso la prescrizione di sottoporre gli scarichi ad un trattamento secondario o ad un trattamento equivalente. Per questo motivo, nell'atto parlamentare ho chiesto ai ministri competenti quali siano stati i lavori sinora realizzati per l’ottimizzazione dello schema depurativo dell’agglomerato di Crotone a fronte dei 2 milioni destinati dall'accordo di ‘Programma Quadro Depurazione delle Acque’ del 2013 con un costo di intervento di 2 milioni di euro e quali siano i lavori restanti per il suo effettivo completamento».
«Oltre al danno – conclude Parentela – anche la beffa. Non è più accettabile che i crotonesi debbano pagare anche le sanzioni dell'UE a causa dell'inadempienza e dell’incompetenza dei propri politici».