“Le Necropoli di Cerveteri e Tarquinia rappresentano un capolavoro del genio creativo dell’uomo: i dipinti murali presenti su vasta scala a Tarquinia, sono eccezionali sia per qualità formali che per il contenuto delle raffigurazioni che rivelano aspetti della vita quotidiana, della morte e delle credenze religiose degli antichi Etruschi. Il contesto funerario di Cerveteri riflette gli stessi schemi urbanistici e architettonici della città antica. Le due Necropoli costituiscono una testimonianza unica ed eccezionale dell’antica civiltà etrusca, l’unico tipo di civiltà urbana dell’Italia pre-romana. Inoltre, la rappresentazione della vita quotidiana nelle tombe affrescate, molte delle quali riproducono nello schema architettonico la tipologia delle case etrusche, è una testimonianza unica di questa cultura scomparsa. Molte delle tombe di Tarquinia e di Cerveteri rappresentano tipologie di costruzione che non esistono più in nessuna altra forma. Le Necropoli, repliche degli schemi urbanistici della città etrusca, sono tra le più antiche nella Regione.”
Questa è la motivazione con la quale l’Unesco nel 2004 decideva di inserire le necropoli di Cerveteri e di Tarquinia nella lista del patrimonio mondiale dell’Umanità.
Cerveteri, Caere dal latino, venne fondata, secondo la tradizione, dai Pelasgi, popolazione greca. Fu una città fiorente, la più importante dell’Etruria Meridionale, dopo Veio.
Le testimonianze della civiltà etrusca sono rappresentate dalla sua Necropoli, la più imponente di tutta l’Etruria. Le sue tombe monumentali, di tipo “a tumulo”, ovvero a camera sormontate da un monticello di terra o di roccia che ne proteggeva l’interno ovvero l’ambiente sepolcrale. A distanza sembrano tante piccole colline o, come a Tarquinia, dei piccoli “Monterozzi”.
Queste tombe imitavano le case che le famiglie aristocratiche etrusche avevano posseduto in vita. Gli interni, con più ambienti, erano dotati di porte, finestre, soffitti, sale e corridoi e contenevano mobili, letti e tutti gli oggetti cari al defunto. Tra le più grandi la Tomba degli Scudi e la Tomba delle Sedie.
La principale Necropoli di Cerveteri è quella della Banditaccia dove è stato rinvenuto il famoso Sarcofago degli Sposi oggi custodito nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Si tratta di un capolavoro dell'arte etrusca in terracotta, famoso in tutto il mondo. Fu rinvenuto nel 1881 in una tomba della necropoli, allora di proprietà dei Principi Ruspoli, ed è formato da una cassa a forma di letto da convito e da un coperchio con la rappresentazione di una coppia coniugale semidistesa a banchetto alla moda orientale. Il sarcofago è in realtà un'urna cineraria destinata ad accogliere le ceneri di due defunti. L'uomo con il busto nudo e il resto del corpo coperto dal mantello cinge le spalle della donna, abbigliata con cappello e calzature con la punta rialzata.
Da non perdere a Cerveteri il Museo Nazionale Cerite che si trova nella Rocca di Cerveteri, nel Castello Ruspoli, e che custodisce oggetti rinvenuti nelle tombe etrusche e nelle zone limitrofe.
Oggi Cerveteri è un comune italiano di oltre 37.000 abitanti che si trova in provincia di Roma ed è famoso per la sua Sagra dell’uva e del vino dei colli ceriti che si svolge, ogni anno, nel mese di agosto e che vede sfilare i carri allegorici. Cerveteri è famosa per la produzione di vini bianchi e rossi con marchio DOC (denominazione di origine controllata).