Giubileo della misericordia?

La straordinarietà dell'indizione di un Giubileo della Misericordia, indurrebbe a pensare che i confessionali siano presi d'assalto da torme di peccatori desiderosi di fare mea culpa e di tornare a Dio. Eppure, la domenica basterebbe entrare in una chiesa qualsiasi per rendersi conto che le fila per prendere il corpo di Cristo sono inversamente proporzionali alle (mancate) code ai confessionali per chiedere scusa a Dio. Se ne evince che i cattolici italiani sono in stragrande maggioranza convinti di non peccare. Se poi ad un cattolico “della strada” si chiede che ne pensa dell'omosessualità, del divorzio, dell'aborto e della fecondazione artificiale, la risposta sarà che non c'è nulla di male. Nell'epoca dell'autoindulgenza e del nessuno mi può giudicare, quale il senso di un Giubileo della Misericordia che nessun peccatore ha chiesto o invocato? Semmai ci fosse stata l'esigenza della straordinarietà, papa Francesco avrebbe dovuto indire un Giubileo sul timor di Dio. E' innegabile e sotto gli occhi di tutti che il settimo dono dello Spirito Santo (così viene definito nel catechismo il timor di Dio) è stato totalmente dimenticato e oscurato. Il “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno» tuonato Gesù nel Vangelo di Matteo è stato soppiantato da una melassa buonista misericordiosa il cui unico effetto sarà quello di indurre i peccatori a peccare ancor più e illuderli alla vana speranza della salvezza eterna.

Gianni Toffali Verona

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