IL PUNTO n. 557 del 6 novembre 2015 di Marco Zacchera ( marco.zacchera@libero.it)

SOMMARIO : BEATITUDINI – RIPARTIRE DA BOLOGNA ? – 70 MILIARDI DOPO – DIVERTIMENTO SANITARIO – 4 NOVEMBRE – MAGDI ALLAM – LICENZIARE I FANNULLONI – PUBBLICAZIONI

LA BUONA NOTIZIA DELLE BEATITUDINI

Diamo spazio questa settimana ad una riflessione iniziale che a prima vista potrebbe non sembrare “politica” ma effettivamente troppe volte siamo legati al commento dell’attualità perdendo di vista un respiro più ampio.

Domenica scorsa – festa di Ognissanti – il vangelo domenicale proponeva il “Discorso della montagna” di Gesù che sottolineava le cosiddette “Beatitudini” ovvero quello che potremmo considerare una proposta di assoluto rivolgimento del sentire comune e soprattutto dei nostri atteggiamenti quotidiani.

Riflettiamoci un attimo, ben al di là di qualsiasi dimensione solo religiosa: la storia, la politica, i rapporti professionali o personali sono tutti improntati al profitto e al superamento del prossimo, direi quasi ad una gara nel superarsi anche con mezzi non sempre corretti.

Da secoli sorgono e cadono ideologie, filosofie, sociologi, politici, piccoli o grandi dittatori, il tutto accompagnato da innumerevoli violenze, sopraffazioni, ingiustizie personali e su popoli interi.

Tutti possono avere o hanno avuto una ricetta, una formula, un credo ideologico-politico, ma alla fine la logica dello scontro e del superamento ha sempre comportato una più o meno corretta sopraffazione dell’avversario.

Immaginiamo allora, per un attimo, che il mondo applicasse invece sul serio la logica delle Beatitudini e che tutti gli esseri umani si comportassero in questa linea. Siamo d’accordo che quasi per incanto scomparirebbero tutti i mali e le violenze del mondo?

“E’ pura teoria – è la prima obiezione – perché se pur io personalmente mi comportassi così ma il mio avversario no, sarebbe per lui ancora più facile superarmi…” Certo, ma se anche il mio avversario si comportasse così verso di me?

Credo che alla fine la riflessione ci porta ad una ovvietà, ma sulla quale dobbiamo pur meditare cercando per lo meno di fare uno sforzo in questo senso e non al contrario.

Uno sforzo almeno di riflessione che deve valere a livello personale senza nascondere che purtroppo a livello mondiale – pensiamo a certe follie di settori islamici – il concetto è ribaltato e ideologizzando, rivalutando ed addirittura spingendo alla violenza più sfrenata.

Quale debba essere la risposta del mondo e soprattutto, globalmente, di chi si dice cristiano o occidentale dovrebbe essere il tema più attuale di ogni consesso civile, anche se spesso non viene affrontato soprattutto perché porta a doversi assumere delle responsabilità a livello personale e collettivo. In questo senso mi ha molto colpito una conferenza di Magdi Cristiano Hallam – di cui riporto più avanti – che ha il coraggio di sottolineare alcune innegabili quanto nascoste verità che condizioneranno la vita in Europa delle prossime generazioni.

Eppure se dopo 2000 anni un ragionamento, una proposta come quella che ci viene trasmessa dalle Beatitudini è o sarebbe ancora di assoluta attualità, pur pronunciata in un contesto così diverso dal nostro, significa che il valore di quel messaggio non solo supera i secoli, ma ha un valore intrinseco di suggestione ma soprattutto di validità.

Forse – almeno a livello individuale – dovremmo maggiormente farci coinvolgere da questi principi perchè se è vero che in un primo tempo potremmo apparire od essere sopraffatti “agli occhi del mondo” molto potremmo recuperarne per noi stessi, in una intima e maggiore serenità. Siano queste righe occasione almeno di una piccola riflessione.

RIPARTIRE DA BOLOGNA

Anche Berlusconi è presente, come Giorgia Meloni, alla manifestazione indetta dalla Lega Nord di Matteo Salvini che potrebbe essere il primo segnale di un minimo di ritrovata unità all'interno del centro-destra italiano. Certo è Salvini la personalità trainante, ma d'altronde o Forza Italia (o quel che ne resta) è in grado di creare una personalità-leader alternativa o sarà sempre più a rimorchio della Lega. Non hanno aderito altri gruppi (come quello di Fitto), ma credo che oggi il disperso popolo del centro-destra voglia prima di tutto vedere un po' di unità di intenti e da questo punto di vista Bologna potrebbe essere davvero un punto di partenza.

70 MILIARDI DOPO

Luigi Federico Signorini non è l’ultimo arrivato ma è il vicedirettore generale di Bankitalia. Durante un’audizione in Senato sulla Legge di Stabilità, ha dichiarato che “La Banca d' Italia stima in 70 miliardi i debiti commerciali della pubblica amministrazione, il doppio – se non di più – di quello che sarebbe fisiologico, con un ulteriore deciso incremento sul 2014”.

Vi ricordate quel simpaticone di Matteo Renzi che nel settembre 2014 da Bruno Vesta aveva dichiarato e promesso al popolo festante che le pubbliche amministrazioni avrebbero d’allora in poi pagato con sollecitudine tutti gli arretrati? Semplicemente non è stato così, era e resta una “bufala” renziana che però pesa su centinaia di migliaia di aziende molte delle quali durante questo anno hanno dichiarato fallimento proprio per i crediti inevasi verso le pubbliche amministrazioni.

OGNUNO SI DIVERTE COME PUO

“Adesso andiamo a divertirci davvero” smoccola Renzi prima dell'incontro con i governatori regionali e cosa ci sia da divertirsi davanti alla crisi della sanità resterà un mistero. Ha ragione comunque Renzi nel sottolineare come le regioni sprechino troppo in campo sanitario (così come nel resto) ma è un fatto che questa finanziaria riduce di parecchio i trasferimenti e ancora una volta mette sullo stesso piano le regioni più o meno virtuose e quelle bucherellate dagli sprechi. Se un pasto ospedaliero in una ASL veneta costa 6 euro e lo stesso pasto in Campania molto (ma molto!) di più non è giusto togliere 1 euro a testa ma determinare costi standard obbligando tutti a spendere più o meno lo stesso, ma questo purtroppo non lo si fa mai perchè toccherebbe la carne viva degli sprechi e degli intrallazzi cui neppure Renzi è immune.

Tra l'altro a sprecare di più sono innegabilmente le regioni oggi governate (17 su 20) dal centro sinistra mentre la logica di un aumento delle spese sanitarie è nella realtà dei fatti invecchiando la popolazione. Invece avanti con i “tagli lineari” che significa semplicemente dare una mano a chi spreca e mettere in crisi chi invece si comporta bene. Niente di nuovo.

4 NOVEMBRE

Una volta era la festa dell'Unità Nazionale, oggi non è più nulla, o quasi, per la gran parte dei cittadini. Forse – visto che comunque è anche il giorno dedicato alle Forze Armate – dovrebbe portarci a ricordare i nostri caduti in tutte le guerre ma anche i nostri due marò dimenticati dai più e sempre sotto ricatto indiano con innegabili brutte figure dell'Italia a livello internazionale.

Le balle dei politici (e delle polichesse, visto quelle contate dalla Mogherini) lasciano il tempo che trovano: l'Italia è infatti diventata uno zimbello a livello internazionali e considerata sottozero dalla Libia come all'India e questo – purtroppo – è l'innegabile dato di fatto.

MAGDI CRISTIANO ALLAM: IL CORAGGIO DELLA VERITA’

“Conoscere per capire, per non nascondersi, per saper affrontare il problema” Questo l’invito di Madgi Cristiano Allam che a Domodossola – davanti ad una platea straripante ed invitato dai dirigenti locali di Fratelli d’Italia – ha presentato il suo recente libro “Islam, siamo in guerra” edito da Il Giornale e che ha sottolineato l’incapacità dell’occidente a rispondere all’offensiva islamica sia sul piano morale che organizzativo. Un lungo intervento duro, spigoloso, documentato, assolutamente controcorrente, che lascia preoccupati e perplessi perché quanto affermato da Allam – convertitosi dall’islam al cristianesimo e che di fatto ora vive blindato – è di grande attualità. Una lettura che credo utile per tutti chiedendomi perché non abbia maggior spazio sui media, forse perché sottolinea l’impreparazione occidentale davanti a queste sfide epocali.

LICENZIARE I FANNULLONI

La ministro Madia conquista i titoli dei giornali e i servizi di apertura in TV – chissà se la Boschi ne sarà un po’ gelosa in questa gara governativa ad apparire, tutta giocata al femminile – annunciando di aver scoperto l'acqua calda: ” I dipendenti pubblici assenteisti e quelli che timbrano il cartellino ma poi escono e non vanno a lavorare devono essere licenziati!”

Bravissima, applausi…solo che la legge c'è già da tempo (voluta dal governo di centro – destra e in vigore già dal 2009) e lei fa la ministro ormai da più di un anno e mezzo.

Come mai fino ad oggi non l'ha semplicemente applicata e fatta rispettare?

PUBBLICAZIONI:

MOSCHERUOLA – DOSSIER VIETNAM – REPUBBLICA DELL’OSSOLA

E’ in via di esaurimento la 2° edizione del mio libro LA MOSCHERUOLA – 60 ANNI DI VITA ITALIANA. La moscheruola era la piccola dispensa di famiglia simbolo di un’Italia che è sicuramente cresciuta ma che ha perso per strada tanti valori e – forse – soprattutto la speranza. Il libro è quindi un collage dei ricordi di una generazione con la storia politica, sociale, economica ma soprattutto umana degli italiani nel dopoguerra e di come siano cambiati in questi anni.

Il volume è offerto ai lettori de IL PUNTO al prezzo speciale di 10 euro pregando di indicare anche il vostro indirizzo postale per la spedizione, che per i lettori de IL PUNTO è gratuita. Il ricavo del libro è devoluto al VERBANIA CENTER per iniziative sociali e missionarie in Africa.

Per richiedere LA MOSCHERUOLA scrivete direttamente a marco.zacchera@libero.it Ricordo anche che nel 1975 – giusto 40 anni fa – finiva la guerra in Vietnam e a questo conflitto è dedicato un mio lungo dossier pubblicato su un recente numero di STORIA IN RETE, una valida rivista di storia che già in passato ha ospitato miei interventi, come il dossier sulla nascita della Repubblica dell’Ossola. Chi avesse piacere a leggere questi inserti può contattarmi e glielo invierò via mail con anche un invito ai lettori ad abbonarsi a questa interessante rivista contattandola direttamente e in questo caso scrivendo a direzione@storiainrete.com

A tutti un saluto

MARCO ZACCHERA

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