Una Coppa senza sbavature. La Fiorini Forlì conquista la quinta Coppa delle Coppe della propria storia. Giunta in finale senza inciampi, la squadra di Calixto Soca Miyar vince nettamente anche l’ultima partita, nella quale si è riproposta la sfida contro le padrone di casa dello Joudrs. Questa volta, però, la squadra boema non ha mandato in pedana Veronica Peckova, probabilmente fuori condizione dopo il tour-de-force dell’ultimo mese e, nella sfida a Blaire Luna, la pallina è stata affidata a Lucie Zappova.
Un pitcher che la formazione forlivese apprezza e sul quale, nella prima ripresa, batte immediatamente 5 valide che fruttano 3 punti e una partita in discesa. Inizia Elisa Grifagno con un singolo, continua Martina Laghi con un’altra valida da una base e poi arriva Andrea Montanari con un doppio al centro che porta a casa i primi 2 punti. Il secondo doppio consecutivo di Carlotta Zauli fissa il parziale dopo solo mezzo inning sul 3-0 Fiorini e costringe lo Joudrs a sostituire Zappova con Jitka Horova .
La partita è decisamente meno complicata di quanto si pensasse. In più c’è Blaire Luna che appare sempre più in condizione (alla dine chiuderà con 15 K) e che non concede alcunché alla formazione di casa. Solo nella quarta ripresa le boeme si trovano con 2 corridori in posizione punto, ma non riescono a trasformare.
Il 5-0 per la Fiorini Forlì arriva al quinto inning: apre ancora Grifagno con un singolo, sacrificio di Laghi e singolo al centro di Andrea Montanari che poi corre fino in terza per un errore di tiro dell’esterno Helena Novotna. Una volata di sacrificio di Katelyn Bedwell permette anche a Montanari di segnare.
Al sesto Forlì avrebbe l’opportunità di chiudere per manifesta: con seconda e terza occupate, Horova concede la base intenzionale a Grifagno, ma Laghi non riesce a produrre i punti per chiudere anzitempo.
La vittoria arriva comunque e Forlì riporta a casa un trofeo che mancava dal 2011.
La perfetta giornata del softball italiano a
Praga si completa con la vittoria dello
Specchiasol Bussolengo nella finale della
Premiere Cup, contro il
Rhibo La Loggia (che passa il testimone di un trofeo conquistato un anno fa a Manotegranaro).
1-0 il risultato di una partita veramente
equilibrata.
Che il
derby si potesse concludere al termine di una
vera e propria battaglia era scritto anche alla vigilia, ma che la
lotta potesse essere così
avvincente non lo si poteva immaginare.
Fondamentale l’apporto delle lanciatrici. Ovviamente determinante quello della nazionale statunitense Allyson Carda, che il Bussolengo ha inserito nel roster solo ed esclusivamente per questa competizione. Uno dei cosiddetti 3 pick-up players consentiti dal regolamento internazionale le altre erano: l’altra nazionale statunitense Kellie Fox e la lanciatrice australiana Amber Johnson.
Per la finale ci si attendeva una sfida Carda contro Greta Cecchetti (pick-up del Rhibo) e invece il fatto che Cecchetti sia stata impiegata nella semifinale di recupero, poche ore prima, ha fatto sì che lo staff tecnico Campione d’Europa in carica propendesse per Femke Van Dusschotten come partente.
Alla fine è decisivo il primo inning, anzi, sostanzialmente il primo battitore: Kellie Fox va strike-out , ma Avanzi perde palla e tenta di tirare in prima per completare l’out, errore e Fox salva; va in battuta Allyson Carda, doppio al centro, punto a casa e partita sostanzialmente finita.
Il resto, infatti, lo fanno le pitcher. Carda porta a termine il match con 11 K in totale, Van Dusschotten scende al quinto, in situazione di basi piene e zero out. Ci pensa Greta Cecchetti: mette a segno 3 K consecutivi e anche nella ripresa successiva sono altri 3 K, ma l’attacco è sterile e Bussolengo conquista la prima Coppa dei Campioni della sua storia.
“Una vittoria della squadra”, dice il pick-up Manager, Enrico Obletter, al termine della partita. “Una vittoria determinata dalla grande qualità dei lanciatori, ma anche dalla difesa: non abbiamo commesso un solo errore in tutto il torneo e nemmeno subito un solo punto. Siamo stati molto bravi”.