«Per guarire la sanità calabrese bisogna partire dalle regole. Le chiacchiere, i proclami e il fumo della politica non contano più. Mi auguro che convenga il governatore regionale, Mario Oliverio». Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, che oggi ha inviato un esposto alle procure di Catanzaro e Reggio Calabria, nonché alla Corte dei conti, sulle recenti nomine dirigenziali alle aziende ospedaliera e sanitaria di Reggio Calabria. La parlamentare ha chiesto alla magistratura ordinaria e contabile di accertare eventuali reati e danni all'erario per il conferimento, da parte del commissario aziendale Frank Benedetto, dell'incarico di direttore amministrativo dell'Azienda ospedaliera reggina al dirigente in pensione Giulio Carpentieri. Lo stesso accertamento Nesci ha chiesto per la nomina, deliberata dalla giunta regionale, a commissario dell'Asp reggina di Santo Gioffrè, già assessore della Provincia di Reggio Calabria e poi candidato sindaco a Seminara, nel 2013.
Riguardo alla vicenda di Carpentieri, la deputata M5s ha scritto nell'esposto: «Stupisce, poi, il conferimento del predetto incarico, specie perché a titolo non oneroso, laddove l'interessato dovrà attivare una specifica assicurazione e prepararsi a subire eventuali azioni legali legate all'esercizio delle proprie funzioni. Possibile che in tutta la Calabria non ci fosse altri, provvisto di requisiti e titoli, e possibilmente non pensionato, in grado di svolgere l'incarico in argomento?».
«Il punto principale – ha concluso Nesci nel suo esposto – mi pare proprio risiedere nel fatto che in Calabria, in generale e specie nella sanità pubblica, sembrano in vigore altre leggi; ben diverse, stando alle cronache, da quelle che vigono per il resto dell'Italia. Eppure, una è la Repubblica, uno lo Stato, uno il corpo delle leggi».
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