Si avvicinano gli adempimenti IMU ma non è ancora chiaro il ruolo dei Comuni e quali sono i “pensionati” esenti
L’On. Fabio Porta ha presentato una interrogazione a risposta immediata (sottoscritta dagli altri deputati PD eletti all’estero) in Commissione Finanze della Camera dei deputati per chiedere al Governo importanti chiarimenti sull’IMU, considerato che ad oggi non è stata ancora emanata una circolare da parte del Ministero delle Finanze che interpreti e chiarisca l’intreccio di norme che si sono succedute con particolare riferimento ai diritti e ai doveri dei cittadini italiani residenti all’estero proprietari di immobili in Italia. Il Presidente del Comitato per gli italiani nel mondo, preoccupato per l’avvicinarsi degli “adempimenti IMU” e della stato di confusione relativo all’attuazione della nuova normativa, chiede al Governo – che dovrà dare risposte chiare nei prossimi giorni – di specificare quali soggetti rientrano nella categoria dei “pensionati” esentati dal pagamento e se per tutti gli altri esclusi dall’esenzione sia ancora valevole la facoltà dei comuni di equiparare il loro immobile a prima abitazione. Come è infatti noto la legge n. 80 del 23 maggio 2014 prevede espressamente l’eliminazione della norma che concede ai comuni la facoltà di assimilare ad abitazione principale le unità immobiliari possedute in Italia dai cittadini non residenti. Inoltre assoggetta al regime IMU previsto per l’abitazione principale l’unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani “pensionati” non residenti nel territorio dello Stato e iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE) a titolo di proprietà o usufrutto in Italia, purché non locata o data in comodato d’uso (va inoltre precisato che su detti immobili la TARI e la TASI sono applicate in misura agevolata). In sostanza detti immobili posseduti da pensionati godranno dell’esenzione dall’IMU, se non si tratta di immobili “di lusso” (categorie catastali A/1, A/8 e A/9); altrimenti usufruiranno dell’aliquota agevolata allo 0,4 per cento e della detrazione di 200 euro previste dalla legge. Nella sua interrogazione l’On. Porta chiede al Ministero delle Finanze se ritiene che i Comuni potranno in virtù della loro potestà legislativa – nonostante la legge nazionale – introdurre regolamenti che prevedano l’assimilazione ad abitazione principale delle unità immobiliari possedute in Italia da cittadini italiani residenti all’estero e se la qualifica di “pensionato” richiesta dalla nuova normativa necessaria per usufruire dell’assimilazione ad abitazione principale dell’immobile posseduto in Italia a partire dal 2015 si riferisce alla titolarità di pensione italiana, ancorché in convenzione internazionale, di pensione estera, di entrambe, o alla titolarità di qualunque tipo di pensione (anche di invalidità) a prescindere dalla nazionalità dell’ente erogatore.
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