Palermo, 22 feb. “Sinceramente trovo singolari le affermazioni del
sottosegretario Castiglione sull'accordo Eni, che tirano in ballo le
responsabilità del governo regionale. Mi sembra persino surreale, oltre che
paradossale, che un componente del governo Renzi possa fare tali affermazioni.
L'Eni è un ente a partecipazione nazionale e non regionale com'è noto e,
l'accordo con l'azienda, è stato stipulato dal ministro dello Sviluppo
economico Guidi e dai sindacati nazionali, ed è la proposta del presidente
dell'Eni nominato dal governo Renzi e del ministro dello stesso governo”. Lo
dice in una nota il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. “Il
primo incontro ufficiale – continua il presidente – è avvenuto proprio presso
la presidenza del Consiglio e nonostante tutto ciò, il sottosegretario dice che
gli impianti proposti per il polo di economia verde di Gela sarebbero obsoleti,
privi di ricadute economiche sul territorio siciliano e addirittura nocivi
all'ambiente. Resto stupefatto e spero che a livello governativo si abbia un
chiarimento. Ritengo che il governo nazionale abbia fatto un serio sforzo su
Gela e Termini Imerese, uniche realtà italiane su cui si sta intervenendo con
forza, e trovo assurde ed incomprensibili le affermazioni di Castiglione che
mi sembrano tutte di ragione elettoralistica. Solo che non si può attaccare il
governo a cui si appartiene – aggiunge Crocetta – e il governo regionale che
fin ad oggi si è fidato e continua a fidarsi del governo nazionale. Poi
naturalmente nella rappresentazione errata di qualche osservatore,
l'impugnativa della Regione siciliana di parte della finanziaria, sarebbe un
attacco al governo nazionale, quando tale impugnativa viene fatta da tutte
regioni italiane in gran parte governate dal Pd e naturalmente nessuno solleva
questioni. I fatti parlano chiaro, alcuni componenti del governo nazionale,
lavorano sistematicamente contro la Sicilia e il governo della Sicilia. Per
quel che mi riguarda ho già comunicato al ministro Guidi la necessitá di
chiarire immediatamente la portata storica dell'accordo su Gela, ma non trovo
elegante che un componente del governo nazionale attacchi lo stesso governo
nazionale. Questo – conclude il presidente – per dimostrare chi ce l'ha
veramente con Renzi”.