CISAL SANITA: gravissime problematiche organizzative e economiche all’Ospedale di Soverato …

I REPARTI IN PERENNE SOTTORGANICO FUNZIONANO SOLO GRAZIE A PICCOLE CONVENZIONI O AL SACRIFICIO DEL PERSONALE CHE – OLTRE IL DANNO LA BEFFA – NON PERCEPISCE LE PROPRIE COMPETENZE ACCESSORIE DAL 2013
COSA RISPONDE LA SANITÀ CATANZARESE E CALABRESE ALLE NECESSITÀ DEI CITTADINI?…

Le problematiche all’ospedale di Soverato sembrano non finire mai. Anzi, aumentano di giorno in giorno.
Diversi i reparti in affanno che rischiano la paralisi. Tra questi quello di Pediatria, Ginecologia e Anestesia. Per non parlare poi dell’Ortopedia, reparto che “produce” tantissimo, fiore all’occhiello tra tutti gli ospedali del basso Jonio, che continua a funzionare – dopo tutte le proteste e segnalazioni da noi portate innanzi ai massimi vertici aziendali nel corso del 2014 – solo grazie ad una convenzione in atto con alcuni medici che lavorano presso altri ospedali.
Eppure, come ampiamento noto e come noi della Cisal abbiamo più volte ricordato e sottolineato, il P.O. di Soverato è l’unico punto di riferimento sanitario per la popolazione di un’ampia porzione di territorio calabrese .
Nonostante tutto ciò, si tira a campare e si naviga a vista. Non si procede al alcuna assunzione in nome del c.d. blocco del turnover e dei vincoli del piano di rientro sanitario. Eppure, in altre parti d’Italia, forse in territori dove la popolazione del comprensorio interessato è inferiore a questa e dove la viabilità è migliore di quella calabrese, si è proceduto a derogare dai suindicati vincoli.
Quali – si chiedono Renato Barone, responsabile regionale Calabria di Cisal Medici e Edoardo Posca, responsabile provinciale Cisal Sanità – le risposte dell’Asp e della Sanità “Romana”? Cosa intendono fare i vertici aziendali per porre rimedio a questo e ad altri gravi problemi che affliggono la struttura.
Ci dicano ad esempio – e pongano immediatamente fine al problema – di chi è la colpa del mancato pagamento delle spettanze relative alla produttività al personale medico e infermieristico sin dal 2013.
Lo abbiamo detto e ridetto più volte – esclamano i due dirigenti sindacali – così non si può andare avanti!
La situazione è ai limiti del grottesco, incalza Iuliano dell’ufficio stampa Cisal. Se i soldi ci sono, tant’è che vengono trasportati di anno in anno, perchè tutti coloro i quali sono deputati alla risoluzione di questa problematica, oltre che “profumatamente” pagati per farlo, sembrano ignorarla o essere incapaci a fronteggiarla? Perchè le figure dirigenziali preposte alle verifiche e alla firma dei pagamenti non si assumono, come devono, le proprie responsabilità? Perché ancora questi grossi, ingiustificati ed intollerabili ritardi amministrativo-burocratici?
Chi in questo momento di crisi economica e sociale può arrogarsi il diritto di impoverire ancora di più i lavoratori arrecando loro ed alle loro famiglie un danno economico?
Noi della Cisal – spiegano Barone e Posca – vogliamo sensibilizzare la dirigenza amministrativa affinchè si faccia carico di questo problema il cui perdurare negli anni non solo come anzidetto è assolutamente ingiustificato poiché non vi sono ragioni plausibili che lo motivano, ma sarà causa di un notevole danno economico permanente al momento di andare in pensione.
Con l’attuale regime pensionistico (contributivo), infatti, il mancato adeguamento per tempo delle fasce e dei livelli giuridico-economici, si ripercuoterà inevitabilmente sugli emolumenti pensionistici.

È arrivato il momento di chiarire e risolvere una volta per tutte la vicenda. Sarebbe stato giusto , oltre che normale, pagare entro il primo semestre del 2014 le spettanze del 2013 ed entro il primo periodo del 2015, quelle relative al 2014.
Tutte queste inefficienze, inoltre, non tengono affatto in debito conto e non ricompensano a dovere tutti sacrifici dei medici e degli infermieri nel portare avanti, si ribadisce in reparti sottorganico, le attività lavorative quotidiane atte a garantire i livelli minimi assistenziali, importantissimi per i cittadini-pazienti.
In questi gravi ritardi, la politica c’entra poco. Tutto ciò dipende dal rapporto efficienza-efficacia tanto decantato a destra e a manca ma poi tanto inapplicato.
Perchè se un medico o paramendico non fa il suo lavoro, viene immediatamente bacchettato, mentre se un dirigente amministrativo non assolve in modo adeguato e tempestivo al proprio compito non subisce alcun rimprovero e conseguenza?
L’intervento della Cisal medici — sempre e comunque disponibile al dialogo ed a incontro-confronto, nonchè alla collaborazione, con i vertici aziendali , concludono i suindicati dirigenti sindacali – è teso a chiarire e risolvere tutto ciò. Si tratta di un’azione in favore di tutti i lavoratori interessati, nessuno escluso, affinchè il loro disagio che va avanti da anni, senza che nessun politico si sia mai fatto parte diligente e senza che nessun dirigente amministrativo abbia mai fatto del suo per chiudere dette inefficienze, giunga finalmente al termine.
Abbiamo fatto richiesta per un incontro e vigileremo fino a che ciò non avverrà.

Il Responsabile nazionale Ufficio Stampa e P.R.
Antonello Iuliano

Il Vice Coordinatore provinciale
Cisal CGU Sanità — Edoardo Posca

Il Coordiatore regionale Calabria
Cisal Medici – Renato Barone

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