“Una svolta storica, attesa da anni: è stato raggiunto un accordo fiscale tra Italia e Svizzera con cui si promuove la trasparenza nei flussi di capitali e si pone fine, di fatto, al segreto bancario svizzero che sembrava inossidabile e irremovibile, da sempre tutela dell'impunita' di tanti evasori fiscali”. Lo dichiara Laura Garavini, dell'Ufficio di Presidenza del Pd alla Camera, commentando l'accordo fiscale raggiunto tra Italia e Svizzera.
“L'accordo prevede numerose condizioni che lo rendono migliore rispetto alla formulazione ipotizzata tre anni fa dal Governo Monti – una sorta di condono fiscale mascherato che garantiva l'anonimato e avrebbe finito per favorire evasori e criminali. Adesso, invece, si prevede di pagare tutto il dovuto e alla luce del sole. Sono sì previsti incentivi all'autodenuncia, nella misura in cui si pagano le tasse sugli ultimi 5 anni (anziché sugli ultimi 10) ma si devono pagare fino all'ultimo e dichiarando nome e cognome. Questo significa che anche per il futuro sarà sempre più difficile sfuggire alla tracciabilità dei movimenti finanziari, particolare prezioso, che mette al riparo l'accordo da abusi da parte della criminalità organizzata.
“C’è da aspettarsi che coloro che hanno fondi neri in Svizzera (si stima che ci siano tra i 130 e i 150 miliardi di euro custoditi nei forzieri delle banche elvetiche, sfuggiti al fisco italiano) colgano l'opportunità di fare rientrare i loro capitali in Italia, anche forti della rivalutazione del franco, decisa ieri dalla Banca Centrale di Berna. E' un risultato molto importante. Un esempio di come l'Italia di oggi, col Governo Renzi, stia riuscendo a risolvere problemi annosi, dentro e fuori i confini nazionali. Adesso c’è da augurarsi che si trovi una soluzione altrettanto positiva anche sulla questione frontalieri, non ancora risolta dall'accordo fiscale”.
Roma, 16 gennaio 2015
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