NATIVITA’ DEL CARAVAGGIO: IL ‘PRESEPE’ PER ANTONOMASIA DELLA SICILIA TRAFUGATO 45 ANNI SAREBBE ANCORA ‘VIVO’ IN MANO A COSA NOSTRA
Il ‘presepe siciliano’ per antonomasia ovvero la Natività con S. Lorenzo e S. Francesco d’Assisi (forse artefice del primo presepe) del ‘rivoluzionario’ Caravaggio dipinta nel 1609 durante il suo breve soggiorno in Sicilia (in fuga da Malta ma prima ancora da Roma dove aveva ucciso per difesa un aristocratico) sarebbe ancora ‘vivo’ nelle mani di Cosa Nostra. Trafugato nel 1969, ovvero 45 anni fa, con estrema facilità, tanto importava ai nostri amministratori e politici che forse sconoscevano perfino la sua presenza vista la loro proverbiale ignoranza nel campo dell’arte e delle bellezze artistiche, dall’Oratorio S. Lorenzo di Palermo esisterebbe ancora e si presume in buone condizioni in Sicilia come riferito da eminenti rappresentanti delle forze dell’ordine che si sono occupati, e speriamo continuino ancora con lo stesso impegno, del ritrovamento dell’opera di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi.
La cosa più assurda è però che le autorità siciliane e palermitane abbiano fatto ben poco per non fare dimenticare l’opera pittorica tra le più importanti presenti in Sicilia insieme alle altre dello stesso autore italiano e a quelle del più grande autore siciliano di tutti i tempi, Antonello da Messina, di cui questa terra dovrebbe andare più che orgogliosa ma, in più, abbinao permesso la sostituzione dell’opera rubata con una copia stampata su tela inserita proprio all’interno della cornice originale. Un vero e proprio obbrobrio culturale che in altri paesi sarebbe impensabile considerandolo uno sfregio all’opera ed un’offesa all’autore ( il tutto oltre al all’ inserimento di un ticket per l’accesso, con la ‘benedizione’ della Curia e con il consenso della Sovrintendenza di Palermo e del Comune ). Autorità che sicuramente sconoscono quanto sia accaduto a proposito della trafugazione al Louvre della Gioconda che grazie a tale fatto che fece il giro del mondo fu conosciuta dai più e nessuno pensò di sostituirla fino al suo ritrovamento con una stampa o un ‘falso d’autore’. Eppure per vedere la parete dove fino ad allora era appesa la sconosciuta opera di Leonardo giornalmente si formava una fila continua di curiosi e visitatori; fila che dopo il rapido ritrovamento della Monna Lisa diventata la maggiore attrazione del museo non ha più avuto un attimo di sosta. Mentre sfido quanti dei turisti che arrivano in Sicilia e a Palermo siano a conoscenza dell’esistenza dell’opera del Caravaggio e quanti di questi sappiano cosa gli sia accaduto quarantacinque anni fa. E quanti vengono o scelgono di venire in Sicilia proprio per andare a visitare l’Oratorio di S. Lorenzo, vero tempio di bellezza, per onorare l’assenza forzata e inaccettabile ancora dopo 45 anni del ‘Caravaggio’ siciliano?
Continua la campagna di civiltà per la bellezza e contro ogni ‘bruttezza’ ‘CARAVAGGIO LIBERO’ promossa da www.alfiolisi.webart.it di cui si allega il manifesto.
Alfio Lisi
Eco-artista siciliano