Il consiglio degli specialisti: la presenza di micofiti in casa non va trascurata. Questi si sviluppano principalmente in condizioni di umidità superiore al 65% e di temperatura tra i 14°C e i 30°C
Secondo gli specialisti della SIAAIC, Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica, i cambiamenti climatici, in particolare i fenomeni alluvionali, come quelli registrati negli ultimi mesi, in nord Italia ma anche nel Mezzogiorno, hanno comportato un aumento delle umidità nelle case e negli ambienti interni. L’alto grado di precipitazione, sia come durata che come severità delle stesse, ha aumentato il livello di umidità e, di conseguenza, ha provocato un peggioramento delle patologie respiratorie, anche di natura allergica. Tra le manifestazioni respiratorie più preoccupanti, le allergie alle muffe e agli acari della polvere, la cui presenza nelle abitazioni è spesso erroneamente trascurata.
“I sintomi delle allergie alle muffe – spiega Erminia Ridolo, docente di Allergologia e Immunologia Clinica presso l’Università di Parma e membro SIAAIC, Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica – sono aumentati da quando ci sono questi forti aumenti di umidità: infatti, anche se l’allergia ai micofiti non è la più comune, è stato dimostrato che l’asma e i sintomi respiratori sono più frequenti dal 30% al 50% nelle case umide. Le muffe presenti in ambienti indoor sia in aree urbane che in quelle rurali, possono provocare sintomi sia con meccanismi allergici che infiammatori non allergici. I micofiti si sviluppano maggiormente in condizioni di umidità superiore al 65% e di temperatura tra i 14°C e i 30°C”.
I micofiti sono presenti sia nell’ambiente esterno che in quello interno: nel primo caso, sul suolo, nel sottobosco, su sostanze in decomposizione, ecc; per quanto riguarda l’ambiente interno, si insinuano proprio dove c’è una forte presenza di umidità, quali bagni e cucine. Per fare un esempio di tale patologia legata alle condizioni meteorologiche, dopo l’uragano Katrina negli Stati Uniti, c’è stato un forte aumento di tosse, che è stata per l’occasione ribattezzata come Katrina Cough, legata per l’appunto alla presenza di spore fungine nell’aria.
“Queste spore, date le loro piccole dimensioni, raggiungono le vie aeree più profonde e colpiscono tramite forti crisi d’asma. Maggiori gli effetti per i bambini e per gli anziani, che si dimostrano i soggetti più a rischio – puntualizza la Prof.ssa Ridolo – Ma tali condizioni possono interessare anche gli adulti. Sono dunque due le patologie causate, le manifestazioni allergiche e le riacutizzazioni di fenomeni di broncospasmo su base non allergica. E non bisogna assolutamente trascurare questi fattori: secondo uno studio francese, Paese che vive di condizioni simili a quello italiano, una casa su tre è contaminata dai micofiti con possibili effetti negativi sulla salute di chi vi abita”.
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Francesco Salvatore Cagnazzo
Studio Diessecom
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