EBOLA SI COMBATTE CON LA RAZIONALITA’ E SENZA ALLARMISMI

Con il primo contagio di un italiano, un medico di Emergency fatto rimpatriare dalla Sierra Leone, la paura di contrarre l’Ebola rischia di diffondersi nel Paese. L’esperto psichiatra Michele Cucchi, Direttore Sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano, spiega come si scatenano queste psicosi e il modo per affrontarle senza farsi condizionare

Finora ritenuto un problema lontano, limitato a nazioni distanti migliaia di chilometri, l’epidemia da virus Ebola sta improvvisamente preoccupando sempre più italiani dopo il primo contagio che ha coinvolto un connazionale, un medico affetto dal virus mortale in Sierra Leone, dove si trovava per l’associazione umanitaria Emergency, ora ricoverato in quarantena presso l’Ospedale Spallanzani di Roma. La notizia di ieri dello sbarco del medico a Pratica di Mare rischia di mettere in atto una vera e propria psicosi da contagio, che potrebbe diffondersi velocemente diffondendo nel Belpaese. L’esperto psichiatra Michele Cucchi, Direttore Sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano, analizzando i gruppi sociali e come si diffondono le psicosi all’interno di essi, spiega come affrontare queste paure e le modalità con cui si diffondono tra le persone.

“L'uomo è un animale sociale e vive di segnali comunicativi che gli permettono in modo innato di entrare in risonanza emotiva con gli altri, un processo che possiamo definire di empatizzazione – spiega il dottor Michele Cucchi – Questo ha un valore adattivo perché vivere in branco serve anche a comunicare agli altri e quindi proteggerli dai nemici e da potenziali pericoli: basta l'espressione della paura impressa sul volto di un lupo o un nostro compagno a scuola e anche noi proveremo paura e reagiremo mettendoci in allerta. La stessa cosa fa il branco: scappare tutti insieme e meglio ancora difendersi tutti insieme. Le psicosi emotive da contagio come quella che ci allerta per difenderci dal virus Ebola sono frutto di questo meccanismo adattivo: ho paura perché gli altri hanno paura. E ne risente anche la capacità di leggere le informazioni, che si distorce piegandosi nell'irrazionalità delle emozioni”.

L’esperto psichiatra, sottolineando l’inutilità di creare falsi allarmismi, dà infine dei consigli per non farsi coinvolgere da queste paure che possono sfociare in psicosi: “Per prima cosa non si deve catastrofizzare, spesso la preoccupazione ci porta a vedere probabile e quasi scontato, ciò che è solo una rarissima evenienza – sottolinea Michele Cucchi – Si deve ragionare sempre con la propria testa e non dare per scontato ciò che gli altri e le fonti d’informazione sembrano spacciarci per certezza. L’ultima raccomandazione è quella d’imparare a entrare in risonanza emotiva con gli altri ma stare molto attenti a non identificarci con loro: essere empatici non sempre è facile, a volte si finisce per perdere la propria individualità e la propria identità e non riuscire più a distaccarsi; è quello che può succedere anche ai medici nella cura con i pazienti”.

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