ROMA – Un viaggio dalla valenza fortemente simbolica, quello che Papa Francesco farà il 25 novembre a Strasburgo – 25 anni dopo quello, altrettanto significativo, di Giovanni Paolo II, nel lontano 1988, primo Papa a parlare davanti al Parlamento europeo – per sostenere e incoraggiare il progetto di integrazione nella Comunità europea. L’integrazione è un tema particolarmente sentito da papa Bergoglio che, non a caso, tra le sue prime uscite ufficiali dal Vaticano, scelse di andare a Lampedusa, avamposto dell’Unione e mèta di continui sbarchi di migranti dall’Africa. In quella visita-lampo il Pontefice aveva portato l’attenzione europea e internazionale sulla questione dei migranti e dei diritti umani, e in particolare sulle vittime degli scafisti dall’Africa a Lampedusa nei “viaggi della speranza”.
Nel cuore politico dell’Europa, la voce di Papa Francesco, che in questo anno e mezzo di pontificato ha svegliato le coscienze su temi forti come la necessità della compartecipazione e della solidarietà verso povertà e immigrazione, si levi forte in difesa dei diritti umani, richiamandosi al rispetto della Convenzione europea e dando così priorità alle persone e poi alle frontiere. E’ questo l’appello di alcune organizzazioni umanitarie in vista della sua visita all’Europarlamento dove il Pontefice terrà un discorso, per essere poi presente a una sessione solenne del Consiglio d’Europa. In occasione del 25° anniversario della caduta del Muro di Berlino, Papa Francesco ha detto “Servono ponti e non muri” e questa visita nel cuore dell’Europa evidenzia il continuo sostegno della Chiesa agli ideali d’integrazione europea, che ricorda le radici cristiane del nostro continente a cui ispirarsi per plasmare l’Europa di domani.
Integrazione, confini, migrazioni, Europa, transnazionalismo, intercultura, Chiesa Cattolica e assistenza ai migranti, Missioni Cattoliche Italiane, Scalabriniani, ma anche identità, memoria, coraggio, sradicamento, lutto migratorio, razzismo, stereotipi e pregiudizi sono alcuni dei focus affrontati nel Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo (DEMIM) di cui Tiziana Grassi, che ha ideato e diretto l’opera, parlerà il 25 novembre su TV 2000 (canale 28 digitale terrestre), l’emittente televisiva della Conferenza Episcopale Italiana, nel programma del pomeriggio “Siamo noi” condotto da Gabriella Facondo e Massimiliano Niccoli. Chiamata a commentare il messaggio di Papa Francesco a Strasburgo, Tiziana Grassi illustrerà i temi delle migrazioni, quelle del passato e quelle che oggi vedono l’Italia Paese di accoglienza, cogliendo tutte le questioni che interpellano l’uomo, la persona e i suoi diritti umani, in un tempo in cui le dinamiche di globalizzazione non riducono ma intensificano ingiustizie, disuguaglianze ed esclusioni sociali. Tutti temi che il Dizionario Enciclopedico, edito da SER ItaliAteneo e Fondazione Migrantes, affronta trattando della Grande Emigrazione italiana tra ‘800 e ‘900 con un taglio scientifico-divulgativo.
Il Dizionario (composto da 700 lemmi, 17 appendici monotematiche, 160 box di approfondimento e 500 tra fotografie e documenti storici), con la direzione editoriale di Enzo Caffarelli e il coordinamento scientifico di Delfina Licata, reca in apertura il Saluto di Mons. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente della Fondazione Migrantes e ha visto la partecipazione di 169 studiosi, tra cui Mons. Gian Carlo Perego, l’italo-argentina Maria Rosa Mauro e Goffredo Palmerini, che hanno redatto i lemmi sulla devozione degli italiani all’estero, sulla stampa cattolica e su alcune straordinarie figure che hanno dedicato la propria vita agli emigrati italiani nel mondo, come S. Francesca Cabrini, Mons. Geremia Bonomelli e Mons. Giovanni Battista Scalabrini. Nel Dizionario è peraltro presente una fotografia dei nonni di Papa Francesco emigrati in Argentina, nonché un saggio sull’origine del cognome italiano “Bergoglio” redatto dalla studiosa Alda Rossebastiano. (info: dizionarioitalianinelmondo@gmail.com)