L’isola di Lipari

La leggenda narra che il primo viaggiatore che visitò le Eolie fu Ulisse il quale ricevette dal Dio Eolo l’otre contenente i venti contrari alla navigazione grazie al quale riuscì a ritornare in patria.

L’isola di Lipari è la più grande e la più popolosa dell’arcipelago delle Eolie in Sicilia al quale appartiene. Si estende per una superficie di oltre 37 km e da essa amministrativamente dipendono, ad eccezione dell’isola di Salina, le altre cinque isole: Vulcano, Panarea, Stromboli, Filicudi e Alicudi. Si trova in provincia di Messina e i suoi abitanti, circa 12.000, si chiamano liparoti. Per la sua posizione centrale rappresenta uno snodo da e verso le altre isole.

Lipari è raggiungibile attraverso aliscafo o traghetto da Napoli, Reggio Calabria, Messina e da Milazzo. Durante la stagione estiva da Palermo e da Cefalù.

Il simbolo di Lipari, cuore pulsante dell’arcipelago, è rappresentato da due spade normanne, che tagliano i quattro venti, unite da un chiodo centrale.

Ai lati del suo porto si estendono due baie. La baia di Marina Corta, con la piazza dall’omonimo nome, che si trova ai piedi dell’Acropoli o Castello al quale è collegata da una strada. Lungo la baia si affacciano le sue numerose chiese, tra cui quella di San Giuseppe, con l’antistante spiaggia, che ogni anno in occasione della processione pasquale, pullulano di turisti. La baia di Marina Lunga è invece un lungomare che collega Lipari alla frazione di Canneto dove si trova una tra le più belle spiagge dell’isola fatta di sabbia nera e ciottoli.

Da non perdere assolutamente la Cattedrale di Lipari, costruita da Ruggero il Normanno, dedicata a San Bartolomeo, patrono delle isole Eolie che si trova nel centro della cittadella e il museo archeologico tra i più interessanti d’Italia.

Una tappa obbligatoria è rappresentata dal Belvedere di Quattrocchi dal quale è possibile ammirare un panorama unico: i faraglioni di Pietra Lunga e Pietra Menalda, la spiaggia di Valle Muria, la seconda per bellezza dell’isola, e l’imponente vulcano.

Ma la prima, per bellezza e per accessibilità, è la spiaggia bianca. Deve il suo nome al deposito di pietre pomice sui suoi fondali che rendono l’acqua chiara che assume una colorazione turchese unica al mondo e la spiaggia candida. Un tempo sull’isola l’estrazione della pomice dalle cave ha rappresentato una importante attività che impiegava molti eoliani. Ancora oggi è possibile visitare la cava di Porticello. Sull’isola avviene anche l’estrazione dell’ossidiana della quale sono ricchi i negozi dell’isola. La via dello shopping è Corso Vittorio Emanuele. Lì è possibile trovare oggetti in ossidiana, ma anche le ceramiche di Caltagirone, capperi, olive, cucunci (frutti della pianta del cappero) sotto sale o sotto aceto, il pane cunzato, la Malvasia DOC, ristoranti, negozi di abbigliamento, bar.

Da non perdere il giro intorno all’isola e se potete verso le altre sei perle delle Eolie.

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