"Modificare gli Accordi di libera circolazione sarebbe un danno grave, non solo per l’Europa, ma per la stessa Svizzera"

Laura Garavini a Zurigo ad una iniziativa pubblica promossa da Lino Capuano

“Modificare gli Accordi di libera circolazione tra Svizzera ed Europa, come indicato dal referendum approvato nel febbraio scorso, provocherebbe danni enormi, non solo per l'Europa, ma per la stessa Svizzera.” Lo ha detto Laura Garavini intervenendo ad una iniziativa promossa da Lino Capuano a Zurigo. “Non solo perché un passo indietro sugli accordi lederebbe uno dei principi fondativi dell'Unione Europea, quello secondo cui ciascuno si può muovere liberamente, ma perché comprometterebbe fortemente lo sviluppo economico della Repubblica elvetica. Contingentare il numero degli stranieri in Svizzera, infatti, significherebbe non riuscire a coprire la richiesta di lavoro presente e dunque danneggiare la spinta economica del paese. Pensare di lasciare fuori gli immigrati e dare lavoro solo gli svizzeri può forse piacere alla pancia di chi si lascia abbindolare da partiti xenofobi come lo Schweizer Volkspartei di Blocher. Ma la realtà è completamente diversa: la Svizzera non può permettersi di rinunciare all'immigrazione. Anche se si riuscisse a qualificare e ad indurre a lavorare tutti gli svizzeri che attualmente non lavorano – disoccupati, casalinghe laureate e anziani in salute – non si risponderebbe a sufficienza alla domanda di forza lavoro. Si arriverebbe a coprire appena un terzo della forza lavoro richiesta dall'economia svizzera, frenandola di conseguenza. Un vero suicidio.”

“Inoltre”, ha proseguito la deputata del PD, “una modifica degli Accordi in vigore dal 2002 comporterebbe in automatico il decadere di ulteriori convenzioni di fondamentale importanza, strettamente correlate, come il coordinamento dei sistemi di protezione sociale, il riconoscimento reciproco dei titoli di formazione professionale, la libera circolazione nel commercio di prodotti agricoli ed alimentari. Insomma”, ha concluso la parlamentare, “i danni conseguenti si toccherebbero con mano e riporterebbero la Svizzera indietro di secoli, complicando enormemente la vita ai cittadini e peggiorando le condizioni di benessere del Paese. Mi auguro che le forze politiche svizzere individuino una soluzione in virtù della quale non si arrivi ad una modifica o ad una revoca degli Accordi di libera circolazione. Gli stranieri, anche in Svizzera, non sono un problema bensì una risorsa.”

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