AL GIARDINO BELLINI: NON CI RISULTA ALCUNA AUTORIZZAZIONE DA PARTE DELLA SOVRINTENDENZA DI CATANIA
I SINDACI NON SONO I PROPRIETARI DEI BENI CULTURALI MA SOLAMENTE I CUSTODI DELLA LORO INTEGRITA’ ANCHE PER LE PROSSIME GENERAZIONI
In merito alla nostra denuncia su un concerto che si dovrà tenere al Giardino Bellini, che si scontra con i principi dell’art. 9 della Costituzione e del conseguente Codice dei Beni culturali e paesaggistici, il Comune non ha potuto avere alcun ‘veto’ da parte della Sovrintendenza in quanto prima questa non da ‘veti’ ancora meno alle altre Amministrazioni pubbliche ma esprime solo pareri e rilascia nulla osta su richieste formalizzate e protocollate. Questo significa che l’Amministrazione comunale non avrebbe ancora presentato ( per quanto ci risulta, ma basterebbe ascoltare la Sovrintendente o i Dirigenti della Sovrintendenza di Catania) una speciufica richiesta per avere rilasciato il nulla osta, che sarebbe obbligatorio per legge, per lo spettacolo di massa in questione alla stessa Sovrintendenza di Catania. Dunque il Comune avrebbe promosso lo spettacolo, che peraltro è solo a vantaggio ‘economico’ degli organizzatori, senza avere l’indispensabile autorizzazione da parte dell’Ente preposto alla salvaguardia e alla conservazione dei beni culturali così come è considerato per legge il Giardino Bell
ini che non è, come sappiamo, uno stadio o una spianata di terra.
Forse l’Amministrazione dovrebbe approfondire la normativa sui beni culturali e paesaggistici (il Giardino Bellini rientra nell’uno e nell’altro aspetto) e non sembrerebbe, ma speriamo anche qui di sbagliare, aver preso in considerazione la nostra specifica e dettagliata missiva (intestata al Sindaco, all’Assessore ai Parchi, all’Assessore ai Saperi e alla Bellezza Condivisa,e alla Sovrintendente ad interim) dove si faceva riferimento ad un parere già espresso dalla Sovrintendenza che limitava le iniziative all’interno del Giardino esclusivamente a quelli considerati ‘soft’, oltre a fare presente che per concerti o iniziative di grande impatto ambientale da tenere al Giardino ( già ridotto ai minimi termini nella sua struttura botanica-architettonica ottocentesca e in parte settecentesca) correva l’obbligo prima di programmare un qualsiasi concerto rock di chiedere alla Sovrintendenza un obbligatorio parere ed il nulla osta specifico così come imposto dal Codice in questione che poi è legge dello Stato. A tale fine ci permettiamo di rammentare che i Sindaci, o qualsiasi autorità preposta, non sono i ‘proprietari’ dei Beni Culturali e Paesaggistici presenti nel loro territorio ma coloro che devono custodire tali Beni affinchè possano essere conservati integri ne
lla loro origine per il diritto delle generazioni future di poterle ammirare e godere della loro bellezza e storia.
Poi non si capisce perché il concerto in questione sia stato prima pubblicizzato come iniziativa comunale che si doveva svolgere a piazza Università con ingresso gratuito per poi essere trasformato in concerto a pagamento e nel luogo che appartiene alla memoria indelebile della città e dei cittadini.
Adesso i cittadini attendono con impazienza legittimata dalla voglia democratica di trasparenza, che purtroppo tarda a manifestarsi, la risposta da parte del Sindaco alle nuove ‘Dieci domande’ per riportare giustizia e verità sul massacrato e trasfigurato Giardino Bellini e a tal proposito l’istituzione della più volte richiesta Commissione amministrativa d’indagine sui misfatti di quel Giardino che fu il vanto e l’emblema della città e considerato tra i più belli d’Europa (altri tempi, altre sensibilità !)..
Comitato SOS GIARDINO BELLINI