Rubrica “EUROPA E NUOVO STATO SOCIALE”
Forse un buon sistema per fare l’Europa è guardare cosa fanno gli altri Paesi sul piano dell’assistenza sociale. Cominciamo prendendo in considerazione la lotta alla fame che è probabilmente la lotta più drammatica in assoluto e vediamo come si comportano in materia, ad esempio, i nostri cugini francesi. Dall’Ambasciatore di Francia in Italia, Alain Le Roy, abbiamo appreso che lo Stato francese delega a Centri Comunali di Azione Sociale (presieduti dal sindaco) una competenza globale nel vasto settore dell’azione sociale.
Questi Centri aiutano e sostengono le fasce più deboli della società e vengono considerati come il mezzo privilegiato attraverso il quale la solidarietà pubblica, nazionale e locale può realmente esercitarsi. Per quanto riguarda il problema alimentare ci sono varie tipologie di aiuti sociali diretti, in natura (con cestini, pacchi) o finanziari (con sussidi per le mense, buoni alimentari, aiuti in denaro). “I centri”, spiega l’Ambasciatore, “permettono alla gente di recarsi presso gli alimentari sociali ovvero negozi solidali di prodotti alimentari, o in un ristorante sociale. Questa vasta gamma di aiuti, offerta di fronte all’emergenza di alcune situazioni estreme, permette di dare una risposta precisa e appropriata ad ogni situazione”.
Tramite, poi, il nuovo Fondo europeo per gli aiuti agli indigenti, la Francia mette delle derrate alimentari a disposizione delle banche alimentari e delle organizzazioni caritative come le Secours Populaire, les Restos du Cœur, la Croix Rouge. Inoltre, numerosi comuni hanno aperto dei ristoranti solidali e numerose reti di associazioni offrono un servizio di mense. “Parigi”, ha ricordato l’Ambasciatore, “può contare su sette ristoranti solidali in vari quartieri. Ogni ristorante può servire la sera fino a 150 pasti gratuiti. Inoltre, i Restos du cœur, finanziati per un terzo da denaro pubblico e per due terzi da donazioni private, è la più diffusa rete di mense per i poveri di Francia. Nel 2011, l’associazione ha servito oltre 109 milioni di pasti, a 860 mila beneficiari, grazie alla mobilitazione di 60 mila volontari in tutta la Francia”.
Poi c’è l’assistenza sanitaria, ma di questo parleremo la prossima volta.
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