Roma, 26 luglio 2014. Il senatore Antonio Razzi ha presentato una interrogazione a proposito della tutela del Made in Italy nel mondo sui prodotti enogastronomici e le eccellenze della produzione italiana di altissima qualità. In particolare, per la produzione vitivinicola italiana ha chiesto se il Governo non intenda controllare l’intera la filiera, partendo dai supermercati e dalle enoteche arrivando, a ritroso, alle aziende produttrici del vino. La tutela del made in Italy nel mondo è una fissazione che ha riguardato tutta la vita prima di emigrante all’estero e poi di parlamentare eletto nella circoscrizione fuori dai confini italiani del senatore Antonio Razzi. Il confronto, ha detto Razzi, con le produzioni straniere è impari. I prodotti italiani sono di gran lunga i migliori come tradizione, produzione e qualità ecco perché sono i più contraffatti. Personalmente lo posso dire essendo stato per 40 anni residente in Svizzera e con cognizione di causa. All’estero mangiare italiano è sinonimo di uno stile e competenza indiscussi. Mi ero reso promotore, con il precedente ministro dell’agricoltura, di un marchio di qualità “OTTIMO” che, con il suo protocollo di esecuzione avrebbe dettato i crismi e le metodologie per arginare il fenomeno odioso e deleterio della contraffazione. Il decreto fu firmato ma non ebbe, purtroppo, seguito per la caduta della legislatura. Il Made in Italy va difeso e salvaguardato con ogni mezzo disponibile perché significa salvare la nostra genialità ed affidabilità in tutti i settori enogastronomici italiani. Questa è la nostra più grande ricchezza, ha concluso il senatore Antonio Razzi.
INTERROGAZIONE
RAZZI- Al Presidente del Consiglio dei Ministri, al ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, al Ministro dell'Interni e al Ministro della Salute.
Premesso che:
– i prodotti enogastronomici del Made in Italy rappresentano un patrimonio inestimabile per il nostro Paese;
– i risultati di eccellenza raggiunti dalle produzioni italiane sono resi possibili grazie all'attenta azione di verifiche, controlli e sanzioni che permettono di contrastare i fenomeni di contraffazione e assicurano ai consumatori l'alta qualità dei prodotti;
– Il Ministero delle Politiche Agricole si è fatto promotore di un'azione capillare di contrasto agli illeciti attraverso gli organismi di controllo ICQRF (Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Corpo Forestale dello Stato) e il NAC (Nucleo Antifrodi Carabinieri);
– l’ICQRF, nel complesso sistema dei controlli agroalimentari nazionali, caratterizzato da una pluralità di autorità competenti, è l’organo nazionale che svolge il maggior numero di controlli sulla qualità agroalimentare e ha la responsabilità di sanzionare gli illeciti amministrativi;
– una particolare attenzione è riservata dall’ICQRF alla difesa del made in Italy di qualità e, in tale ambito, ai comparti: vitivinicolo, oleario, lattiero-caseario e ai prodotti da agricoltura biologica;
– il 3 giugno u.s., l’Agenzia Parlamentare per l'informazione politica ed economica (Agenparl) ha pubblicato un articolo dal titolo “vino contraffatto: troppa omertà al posto della denuncia” secondo il quale “La tutela del Made in Italy non costituirà mai un obiettivo prioritario di parlamentari nostrani che siedono tra gli scranni di Montecitorio, Palazzo Madama, e Parlamento europeo”;
– tale dichiarazione è stata fatta dopo il sequestro, avvenuto il 28 maggio scorso, dell’ingente quantitativo di vino contraffatto tra Brunello, Chianti, Montefalco e Sagrantino in tutt’Italia ma, soprattutto, nel Lazio, in Liguria, Toscana e Umbria;
– l’imbottigliamento di un qualsivoglia vino costa a chi lo esegue tra 0,70 centesimi e 1 euro. Considerata la bottiglia cosiddetta tipo ‘bordolese’, il costo del tappo di sughero, la capsula e l’etichetta è assurdo che si riesca ad immettere sul mercato un vino di qualità a soli 3 euro considerato inoltre che la vendemmia, il successivo trasporto al consorzio e alla cantina, la lavorazione, l'imbottigliamento e la distribuzione al banco di vendita hanno dei costi non indifferenti;
– a tali costi fissi vanno aggiunti quelli variabili ovvero i guadagni degli operatori della catena distributiva.
– a giudizio dell'Interrogante è prioritario vi sia un attento controllo da parte delle Autorità, a tutela sia delle imprese sia dei cittadini consumatori. Il settore vinicolo è solo uno dei tanti che deve affrontare le problematiche esposte in premessa. Ci si augura che, in tempi celeri, si voglia raccogliere tale appello di tutela delle piccole e medie imprese che portano alto il valore del Made in Italy, vera ossatura portante del nostro sistema paese;
chiede di sapere:
se Il Governo intenda tutelare il made in Italy controllando la filiera, partendo dai supermercati e dalle enoteche arrivando, a ritroso, alle aziende produttrici del vino;
quanti e quali siano stati finora i controlli effettuati dai NAC e dall’ICQRF all’interno dei grandi centri di distribuzione e delle enoteche per la lotta alla contraffazione del vino Doc, Igt e Docg ed in particolar modo quali siano stati i risultati;
se, i Ministri in indirizzo, intendano monitorare attraverso la polizia postale i siti che vendono vino Igt, Doc e Docg e, ove vi siano prezzi inidonei rispetto al mercato, inviare ispezioni in loco per verificare le caratteristiche del prodotto;
se vogliano sollecitare la Guardia di Finanza ad effettuare dei sopralluoghi presso i grossi distributori di vini che riforniscono la grande e media distribuzione al fine di accertare la provenienza del prodotto e la qualità dello stesso;
se il Ministero della Salute intenda sollecitare i Nas per svolgere controlli del vino nella grande distribuzione affinché la lotta alla contraffazione e la sicurezza alimentare diventino priorità per il nostro Paese.
Sen. Antonio Razzi
Segretario Commissione Esteri
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