I fondali del porto sono contaminati da fanghi tossici inabissati da armieri irresponsabili o pervenuti dalla zona industriale tramite il canale Acquicella (o ambedue)? Fatto sta che l’area marina tra il molo di levante del porto e il torrente Acquicella sarebbe una discarica illegale di sostante tossiche di diverse decine di migliaia di metri cubi. Nell’area si sta realizzando, alla faccia del turismo balneare, una darsena ove installare la parte commerciale del porto e le migliaia di container e tutte le inerenti infrastrutture.
I lavori di bonifica del mare in questione e il drenaggio pericoloso delle sostanze chimiche, che arriverebbero fino ad una profondità di 15 metri, non solo per la contaminazione del mare ma anche per l’area, pare (e questo sarebbe un’aggravante) si siano interrotti per il venire meno le previste e consistenti somme per svolgere tali necessari e più che urgenti lavori di ‘pulizia’. Il tutto mentre la stagione balneare è già iniziata da un mese e gli stabilimenti si trovano a poche centinaia di metri.
E’ doveroso e urgente per le Autorità competenti chiedersi quali possano essere i rischi connessi con la sospensione e la bonifica di una vasta area di mare che confina con la plaia ovvero con la zona balneare di Catania? Quali e quanti danni ambientali sono stati causati da tali sostanze nell’arco di tutti questi anni e come verranno smaltiti e depurati i fanghi tossici prelevati dal fondo del mare? Oltre a chiedersi perché si sta costruendo proprio a ridosso del litorale sabbioso il porto commerciale, con le ovvie conseguenze per l’ambiente marino e costiero, quando nell’area dovevano essere pensate solo strutture eco-compatibili ai fini dell’utilizzo del mare e l’incremento turistico? E inoltre chi sapeva di tali fanghi tossici e ha taciuto?
Alfio Lisi
