“ Una cosa sono le dichiarazioni d’intento, un’altra la realtà che si può constatare quotidianamente girando per le strade di Napoli – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero -. Così molti napoletani si domandano che fine hanno fatto le belle parole di quanti auspicavano la raccolta differenziata da parte degli esercizi commerciali, specialmente per gli imballaggi di cartone “.
“ Al riguardo, con la recente Ordinanza Sindacale n. 734 del 15 maggio 2014 sono state prorogate, per ulteriori 180 giorni, le disposizioni per ridurre le criticità del ciclo dei rifiuti – ricorda Capodanno -. In particolare, per gli esercenti attività commerciali, è stato disposto che gli imballaggi in carta e cartone devono essere conservati all'interno dei propri locali e conferiti, opportunamente ripiegati e legati, nelle immediate vicinanze dell'esercizio stesso, secondo un preciso calendario “.
“ Eppure – sottolinea Capodanno -, anche stamani, nella centralissima via Scarlatti, nel tratto tra piazza Vanvitelli e via Morghen, una parte del marciapiede era ricoperta da una montagnola d’imballaggi di cartone, che, oltre a dare un’immagine indecorosa, pure ai turisti che si recavano a San Martino, creavano difficoltà al transito dei pedoni. Non solo gli imballaggi in questione non erano “piegati e legati”, ma erano stati depositati fuori dagli orari, indicati, specificamente, nell’allegato 3 della citata ordinanza la quale, per tale tratto di strada, indica, per il deposito, i giorni di martedì, giovedì e sabato, con conferimento però a chiusura serale, vale a dire alle ore 20:00, non certo di mattina “.
“ Ho segnalato l’episodio a due vigili urbani, presenti in zona, che hanno potuto effettuare gli opportuni riscontri per i provvedimenti del caso – prosegue Capodanno -. Va ricordato che, al riguardo, la citata ordinanza prescrive che “attesa la rilevanza sulla sicurezza e sulla salute dei cittadini del rispetto delle prescrizioni di cui sopra, salvo che il fatto non costituisca reato, per le violazioni delle prescrizioni contenute nella presente ordinanza si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di 150,00 euro ad un massimo di 500,00 euro”. Inoltre, nel caso che si reiteri la violazione, è prevista anche l’ulteriore sanzione della sospensione delle attività economiche. Al riguardo sarebbe interessante conoscere, sino ad oggi, quante sanzioni economiche sono state comminate e quante sospensioni di attività sono state effettuate per la reiterazione delle violazioni “.
“ Se questo è il modo d’intendere la raccolta differenziata in uno dei cosiddetti “quartieri bene”, come è ritenuto il Vomero, ritengo che il problema dei rifiuti a Napoli rischia di non risolversi né ora né mai – conclude amaramente Capodanno -. Qui o si cambia la mentalità e tutti i napoletani, commercianti compresi, fanno la loro parte o siamo destinati a restare in eterno sommersi in un mare di pattume, con le ovvie e perniciose conseguenze anche per gli aspetti igienico-sanitari “.