“Schifezze d’uomini”. Questo il titolo dell’articolo di un noto quotidiano, sull’abietto essere che è stato capace di uccidere a coltellate la moglie e di sgozzare i figlioletti. Io avrei intitolato con una sola parola: “Schifezze”, giacché questi esseri abietti non meritano d’essere chiamati uomini. Sono solo schifezze all’ennesima potenza. Schifezza è anche l’essere abietto che uccise la tredicenne Yara Gambirasio. E schifezza è anche l’essere abietto che ha ucciso a pugni e a calci la compagna a Pietra Ligure. Chi uccide un innocente è sempre una schifezza. Purtroppo alle schifezze ci abbiamo fatto l’abitudine, e ci scandalizziamo solo per le schifezze all’ennesima potenza. Dovremmo scandalizzarci sempre alla notizia di un omicidio. Ma ne avvengono continuamente da che mondo è mondo e quasi non ci facciamo più caso. L’omicidio dovrebbe essere un tabù, ma non lo è. Persino Dio, nella Genesi, sembra non considerare una schifezza Caino uccisore del fratello. Si era abituato all’idea dell’omicidio? In realtà, ad esserci abituato era l’autore biblico.
Attilio Doni