Il regime disumano dei mullà all’alba di questa domenica del 1° giugno ha impiccato il Mojahed del popolo Gholamreza Khosravi Savadjani di 49 anni con l'accusa di simpatizzante dei Mojahedin del popolo e di resistenza alla dittatura teocratica. La magistratura della teocrazia al potere in Iran aveva accusato Gholamreza di “Moharebe” ( nemico di Dio ) attraverso il sostegno attivo agli obiettivi dei Mojahedin del popolo”, di “aver inviato informazioni ai mezzi di comunicazione dei Mojahedin del popolo” e di “aver finanziato e organizzato i simpatizzanti”.
L’impiccagione di Gholamreza è avvenuta per rappresaglia contro la recente resistenza dei prigionieri politici nella sezione 350 del famigerato carcere di Evin e alla vigilia della storica giornata d’inizio della resistenza al regime, ricorrenza del 20 giugno 1981. Gli aguzzini di Evin hanno accusato Gholamreza di aver organizzato la recente resistenza nel carcere di Evin. Già in precedenza Gholamreza era stato sul punto di essere impiccato, ma ogni volta il sanguinario regime iraniano si era fermato sotto la pressione internazionale.
Gli scellerati uomini del regime hanno effettuato le più atroci vessazione su Gholamreza. Ma l’eroe dei Mojahedin del popolo, nonostante il suo precario stato di salute, nei 12 anni di prigionia dove ha subito le più feroci torture, ha tenuto sempre la schiena diritta.
Gholamreza Khosravi Savadjani era nato nella città di Abadan; era un esperto nell’installazione di impianti industriali ed era padre di un figlio di 17 anni. Era stato incarcerato più volte e tenuto a lungo in cella di isolamento. Gholamreza ha subito 12 anni di prigionia in cui non ha mai ceduto di fronte al regime criminale.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
1 giugno 2014
Mahmoud Hakamian
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