IL PUNTO di Marco Zacchera n. 494 del 31 maggio 2014

SOMMARIO: LA VITTORIA DI RENZI – CENTRO DESTRA AL SUICIDIO – RITORNA LA LEGA – CORVI A VERBANIA

BALLOTTAGGIO A VERBANIA : MIRELLA CRISTINA
I numeri parlano chiaro e al ballottaggio di domenica 8 giugno sarà difficile per MIRELLA CRISTINA (candidata con Forza Italia, Lega Nord – indipendenti e Fratelli d’Italia – A.N. ) ribaltare il risultato del primo turno.
RICORDANDO CHE PUO’ VOTARE AL BALLOTTAGGIO ANCHE CHI NON ABBIA VOTATO DOMENICA SCORSA è proprio nel raccogliere il voto delle tante migliaia di verbanesi che al primo turno non sono andati a votare che si potrebbero ribaltare i pronostici.
Notato che dopo mesi di verbale contrapposizione i due candidati di centro-sinistra si sono già di fatto messi d’accordo (con il dott. Carlo Bava prossimo probabile presidente del consiglio comunale) resta da sottolineare che se il il centro-destra fosse stato unito (anzichè presentarsi con 4 candidati a sindaco più o meno di “area” ) i risultati sarebbero stati ben diversi.
E’ comunque da sottolineare come MIRELLA CRISTINA sia stata nettamente la più votata, pur essendo stata l’ultima candidata a presentarsi solo tre mesi fa, dimostrando così di aver da subito ben maggiore “appeal” sull’elettorato di un Marco Parachini che è stato sul palcoscenico politico locale per 30 anni. E non si dica che per quest’ultimo non si siano mossi i “big” nazionali, visto che la sua sede elettorale è stata addirittura inaugurata da un ministro…

LA VITTORIA DI RENZI
Il PD ha trionfato ovunque, ma a spingerlo alla vittoria è stata sicuramente la popolarità di MATTEO RENZI che credo abbia rappresentato nell’immaginario di molti italiani, anche non abituali elettori di sinistra, soprattutto una speranza di cambiamento, una spasmodica ricerca a ritrovare qualcuno in cui credere o almeno di cui illudersi.
Questa vittoria del premier è stato indubbiamente l’aspetto principale in un’elezione dove il 42% degli elettori italiani se ne è rimasto a casa (massimo storico di disaffezione al voto) e tenendo anche conto che nelle ultime settimane Matteo Renzi è stato onnipresente su tutte le TV e sui giornali, in un modo quasi ossessivo e senza alcuna equità rispetto ad altri candidati.
Ulteriore vantaggio per lui anche l’ essere stato indicato ed identificato come il vero e unico “competitor” di un Beppe Grillo sempre più schizzato ed arrogante con sullo sfondo un sempre più spento Silvio Berlusconi. Tutti gli altri sono stati oscurati – a cominciare dalla Lega Nord e da Fratelli d’Italia – alla faccia di quella che, almeno in campagna elettorale, dovrebbe essere per legge la “par condicio”.
Renzi – e lo ripeto sempre – dice d'altronde cose sacrosante e soprattutto logiche (e molto spesso condivisibili), ma il difficile sarà ora realizzare le tante e forse troppe promesse e speranze che ha suscitato negli elettori
Certo le elezioni europee sono giunte nel momento migliore della sua popolarità e per lui il difficile verrà adesso, ma se è per il bene dell’Italia “W Renzi forever”…Vediamone però ora il valore alla prova dei fatti tenuto conto che adesso ha tutto il tempo di dimostrarlo.

FRANA LA DESTRA
Da quanti anni, dopo ogni sconfitta elettorale, torno a ripetere che il centro-destra continuerà a perdere se non tornerà ad avere una guida credibile e una seria strategia e volontà di ricompattarsi?
Solo Matteo Salvini può legittimamente parlare di successo perché ha fatto invertire la tendenza alla LEGA NORD e si è presentato con intelligenza ad un elettorato che non è solo “euroscettico,” ma soprattutto tocca con mano ogni giorno le assurdità di un sistema che non funziona più.
Matteo Salvini è stato chiaro, concreto e credibile e mi auguro in un futuro della Lega più “nazionale” ma soprattutto concreto nel dare speranze e certezze a quei ceti sociali e produttivi abbandonati dai loro partiti “storici” che sembrano aver perso per strada le loro connotazioni naturali.
Peccato per FRATELLI D’ITALIA-AN che – pur quasi raddoppiando in un solo anno i voti del 2013 – non sono (anzi, non siamo) riusciti a raccogliere, sia pur per poco, quel 4% che avrebbe potuto renderci un polo di riaggregazione a destra dove la diaspora è generale.
Confermato dal voto che FORZA ITALIA o avrà la forza di andare oltre Berlusconi (e ripulirsi all’interno) o è condannata al declino. Ci sono diversi giovani in gamba per progettare il futuro (per esempio il sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo) ma è soprattutto Berlusconi che deve avere il coraggio e l’umiltà di farsi da parte.
Certo che un suo ritiro (magari indorato con una presidenza onoraria di prestigio) causerà terremoti, litigi, spaccature ma alla fine SOLO CON PRIMARIE SERIE emergerà un legittimo e legittimato suo successore in Forza Italia e in tutta la possibile coalizione che potrà tornare ad aggregare – magari sotto forma di una “federazione” – tutte le anime e i diversi partiti di centro destra.
Oltre che decidersi a fare una bella pulizia di tutti quei brutti personaggi che con i loro affari sporchi hanno rovinato un progetto politico che qualche anno fa era stato condiviso dalla maggioranza degli italiani, questa è l’unica ricetta non solo per tornare a vincere, ma soprattutto per creare nuovi leader e costruire una nuova classe dirigente per il nostro paese che altrimenti sarà Renzi-dipendente per anni e anni.
Qualcuno ricorderà che questo è esattamente quanto sostenevo già nel 2012 quando mi sospesi dal PDL proprio per questo sciocco rifiuto di Berlusconi a far svolgere le “primarie”, vittima del suo “ego” smisurato che gli fa perdere il senso della realtà, forse perché circondato da una corte di nani e ballerine che gliela nascondono.
Quante volte si deve perdere le elezioni per capirlo? Perché non c’è che da voler continuare a picchiare la testa contro il muro – anche se si ha la testa dura – per avere la certezza di farsi del male.
I risultati elettorali confermano che ci avevo visto giusto (ma d'altronde ci vuole poco a capirlo) e che quindi per tornare a vincere bisogna avere il coraggio di cambiare strategia andando finalmente oltre Berlusconi, le vicende personali sue e quelle di alcuni suoi imbarazzanti collaboratori.
VERBANIA: CORVI E DINTORNI

Circa le motivazioni che l’anno scorso mi hanno portato alle dimissioni da sindaco di Verbania e nonostante il silenzio della stampa (che su queste vicende stende immediatamente cortine di silenzio), molti hanno letto su IL PUNTO della scorsa settimana e poi commentato sui blog gli sconcertanti testi delle mail ed sms scambiati l’anno scorso tra il mio ex “fedele” assessore Matteo Marcovicchio e il mio ex “fedele” addetto stampa Massimo Parma, tuttora remunerato collaboratore comunale (!).
Questa settimana volevo pubblicare altri sconfortanti testi dai quali si sarebbe constatato come in quel periodo queste stesse persone offendevano e sbeffeggiavano un altro assessore per le sue presunte tendenze sessuali.
Sì, c’erano anche questi comportamenti tra i “galantuomini” che mi circondavano, tanto che mi chiedo se alcuni fatti non siano avvenuti proprio per motivazioni legate a queste pressioni psicologiche.
Ho però deciso di non pubblicare queste mail, per due motivi. Il primo è che quel “fedele” assessore è stato sconfitto alle elezioni di domenica scorsa, non entrerà in consiglio comunale (né entreranno altri personaggi coinvolti nelle mie dimissioni) ed è quindi inutile sparare sulla Croce Rossa visto che a far pulizia ci hanno già pensato gli elettori, ma il secondo e più importante motivo è stato che – riflettendo – io non ho il diritto di prestarmi a causare indirettamente altre angosce a chi ha già silenziosamente subito queste violenze.
Un aspetto che comunque mi ha indignato perché è stato violato il rispetto comunque dovuto verso la libertà privata e personale di una persona, oltretutto collega di giunta, in un modo barbaro, becero e volgare di concepire la politica:vergogna!
Le denunce penali che ho presentato e che spero avranno un iter giudiziario spedito chiariranno molte altre cose sperando che si faccia finalmente completa chiarezza.
Chissà che comunque le trombature elettorali di domenica scorsa non facciano intanto calare l’arroganza di qualcuno e soprattutto gli consiglino di cambiare mestiere: l’agricoltura ha sempre bisogno di braccia!

Un saluto a tutti !

Marco Zacchera

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